Page 416 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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possibilità di far uscire i documenti dall’archivio. La sua rilevanza è data non
solo dalla presenza di norme sulla consultabilità dei documenti in termini tempo-
rali ma anche per alcuni vincoli posti dall’Ufficio storico in base allo scopo della
visione dei documenti, per il richiamo alla legislazione archivistica allora vigen-
te e per il riferimento alle carte come «memoria» a disposizione principalmente
della Forza armata:
Pervengono da qualche tempo all’Ufficio storico dello Stato maggiore numerose
richieste da parte di corpi per avere in consultazione diari e documenti allo scopo
di redigere particolari storie dell’ultima guerra. | Pur lodando l’iniziativa di rievo-
care singole glorie, è necessario far presente la disposizione per la quale nessun
documento per nessun motivo, deve uscire dall’archivio storico, e come sia invece
concesso a qualche ufficiale, espressamente autorizzato, di prendere visione presso
l’archivio stesso di determinati carteggi a scopo di studio. | Siffatta disposizione,
uniformata d’altronde ai medesimi criteri che reggono tutti gli Archivi del Regno,
ha uno speciale fondamento nella necessità che l’Ufficio storico abbia sempre ed
esclusivamente a sua disposizione tutti gli elementi per redigere le relazioni uffi-
ciali e per rispondere ai molteplici quesiti che gli pervengono dalle varie autorità
sia in materia storica, sia per accertamenti inerenti a diritti e concessioni spettanti
ai combattenti. | Ma poiché detto Ufficio attende ora alla relazione della Grande
guerra, e pubblica continuamente e con rigoroso metodo una serie di opere sulla
costituzione delle grandi unità, sulla storia delle brigate, sulle medaglie d’oro, sulle
tradizioni dei corpi ecc., allo scopo di fornire al più presto possibile e con la mag-
giore precisione gli elementi sui quali i corpi potranno in seguito compilare le loro
singole memorie, sembra opportuno richiamare l’attenzione dei vari comandi
affinché si valgano dei lavori pubblicati o attendano a valersi di quelle da pubbli-
carsi e non anticipino con affrettate narrazioni talune rievocazioni che possono
riuscire non sufficientemente esatte. | E che, in ogni caso, si astengano dal richie-
dere all’Ufficio storico documenti che non debbono uscire dalla loro sede naturale,
valendosi soltanto della concessione accordata, di prendere cioè visione di taluni
elementi, mediante la richiesta motivata e il conseguente invio di un ufficiale
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all’Ufficio storico per il periodo strettamente necessario alle occorrenti ricerche .
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Circolare Ministero della guerra, Stato maggiore del R. esercito, Ufficio storico, Documenti
storici, 16 set. 1926, n. 2965, a firma del capo di Stato maggiore gen. Pietro Badoglio, in-
dirizzata ai comandi di corpo d’armata e agli ispettori delle varie armi, in AUSSME, L 3.
Studi particolari, b. 301 (già 305), fasc. 3, s.fasc. «Circolari relative alla raccolta e conser-
vazione del carteggio di valore storico, 1915-1935». Si veda anche la precedente circola-
re Ministero della guerra, Stato maggiore del R. esercito, Ufficio storico, Studi storici, 26
giu. 1926, n. 2309, a firma del capo di Stato maggiore gen. Pietro Badoglio, indirizzata ai
comandi di corpo d’armata, in AUSSME, Archivio dell’Ufficio storico, b. «MS e circolari
delle memorie», fasc. «a) Consultazione documenti Ufficio storico; b) Direttive; c) Norme

