Page 412 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            ficio storico che risale alla fine dell’Ottocento e che oggi è costituito da disegni,
            cartoline, calendari, bolli reggimentali, medaglie e fotografie. La consistenza di
            quest’ultime, in parte estrapolate dalle pratiche originarie, rivela l’interesse che,
            fin dalla sua scoperta, la fotografia ha suscitato nel mondo militare tanto che,
            come segnalato in precedenza, già nel 1896 il Regio esercito aveva deciso di
            istituire, all’interno della Brigata specialisti del 3° Reggimento Genio, la Sezione
            fotografica; articolazione che rappresentò la nascita ufficiale del primo servizio
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            fotografico militare . L’uso dell’immagine, fino alla guerra italo-turca del 1911-
            1912, aveva obiettivi tipicamente di natura operativa: eseguire l’osservazione e
            la ricognizione delle frontiere e dei potenziali teatri di battaglia fu il primo com-
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            pito dei fotografi in uniforme . Nel tempo le finalità si moltiplicarono e la foto-
            grafia, oltre che come traccia dell’operatività, fu adoperata come fonte sia per
            una fruibilità immediata, legata all’attualità e alla cronaca, sia per un’eventuale
            successiva utilizzazione storica.
               Prima degli anni Sessanta del Novecento il nucleo fotografico è stato sfruttato
            solo per scopi militari ed escluso alla fruizione pubblica. Da tale epoca, si avvia-
            va l’allestimento di una vera e propria «fototeca», in concomitanza con lo sciogli-
            mento  della  Sezione  cinefoto  dell’Ufficio  addestramento  dello  Stato  maggiore
            dell’Esercito il cui patrimonio, costituito da decine di migliaia di lastre e stampe
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            concernenti specie la Seconda guerra mondiale , veniva versato all’Ufficio stori-
            co che, contemporaneamente, iniziava a incrementare con maggiore regolarità la
            sua raccolta grazie al materiale proveniente da enti militari e da privati.
               La parte fotografica è composta da album e documenti fotografici, risalenti al
            1850,  riordinati  prevalentemente  in  base  al  soggetto  delle  immagini  e  non  al
            soggetto  produttore  e  inseriti  nelle  seguenti  raccolte  tematiche-cronologiche:
            Risorgimentali (articolata in Campagna di Russia, 1812; 1ª Guerra d’indipen-
            denza, 1848-1849; Guerra di Crimea, 1856; 2ª Guerra d’indipendenza, 1859; 3ª
            Guerra d’indipendenza, 1866; Brigantaggio, 1860-1870; Campagna di Roma,





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                L’Esercito italiano ha dato un notevole contributo allo sviluppo della fotografia e già nel
               1847 il gen. Ignazio Porro aveva iniziato le sue ricerche per l’applicazione della fotografia
               alla geodesia e, nel 1855, aveva realizzato un apparecchio fotografico con il quale fece i
               primi esperimenti di fototopografia (rilevazione del terreno mediante la fotografia); in se-
               guito la fotografia divenne per le istituzioni militari uno strumento sussidiario di ricerca e
               un’attestazione dell’operatività. Su questo cfr. n. della volPe, Fotografie militari, Roma,
               Ufficio storico SME, 1980.
            93   Non è un caso che la citata Sezione fotografica nascesse incardinata in un reparto aerostieri
               del Genio in quanto dagli aerostati era possibile una maggiore visibilità a giro d’orizzonte.
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                Il versamento costituisce un importante tassello per la storia della Sezione visto che la
               maggior parte della sua produzione è andata distrutta a causa di un incendio.
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