Page 59 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 59
livelli di potere e autorità, al re, al ministro della Guerra, al Comando del Corpo
di Stato maggiore del Regio esercito, al Consiglio dell’Esercito, agli ispettori
delle varie armi, ai comandi designati d’armata, alle grandi unità territoriali (poi
alle grandi unità e ai comandi di difesa territoriale e ai comandi di zone militari).
Inoltre, anche la carica di capo di Stato maggiore generale, istituita nel 1925,
aveva riflessi in materia di comando della Forza armata.
Dal re, quale comandante supremo, dipendevano tutte le Forze armate dello
Stato (di terra, di mare e dell’aria); egli non esercitava direttamente il comando
ma delegava, in tempo di pace e per le forze di terra, il ministro della Guerra.
Il ministro della Guerra, membro del governo, aveva un’azione diretta di co-
mando sull’Esercito, provvedendo alla sua preparazione organica e alla sua ammi-
nistrazione. Costituiva, dunque, la suprema autorità della Forza armata e a lui era
devoluta l’obbedienza da parte di tutti i militari a questa appartenenti. Coadiuvato
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dal sottosegretario di Stato e supportato dalla struttura del Ministero della guerra ,
il ministro esercitava la suprema autorità sul governo disciplinare, tecnico e ammi-
nistrativo delle truppe, sulla preparazione alla guerra, sulle scuole, istituti, servizi
e stabilimenti che attendevano ai bisogni generali del Regio esercito; manteneva
le relazioni fra Esercito e Paese; studiava e provvedeva alle necessità della Forza
armata; proponeva leggi nuove e modificazioni a quelle esistenti; provvedeva alla
compilazione dei regolamenti per l’applicazione della legislazione militare.
Lo Stato maggiore del Regio esercito era costituito dal Corpo di Stato mag-
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Sul Ministero della guerra che, con d.c.p.s. del 4 feb. 1947, n. 17, confluirà, insieme ai di-
casteri della Marina e dell’Aeronautica, nel Ministero della difesa, cfr. archivio centrale
dello Stato, in Guida generale degli Archivi di Stato italiani, I, Roma, Ministero per i beni
culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1981 (Pubblicazioni degli Ar-
chivi di Stato), pp. 119-122; M. MeriGGi, Il Ministero della guerra, 1860-1914, Trento, Lit.
Amorth, 1984; id., Amministrazione civile e comando militare: il Ministero della guerra,
in L’amministrazione nella storia moderna, II, Milano, Giuffrè, 1985 («Archivio ISAP»,
n.s., 3), pp. 1363-1427; Archivio di Stato di Torino, in Guida generale degli Archivi di Sta-
to…cit., II, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni ar-
chivistici, 1994 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato), passim; r. CroCiani, introduzione,
in Inventario del fondo d’archivio «Carteggio confidenziale del ministro» (1860-1890).
G-13, in «Bollettino dell’Archivio dell’Ufficio storico», I (2001), 1, pp. 77-85; M. Carli,
Inventario «G 9», Ministero della guerra, Segretariato generale, Divisione Stato maggio-
re. Pratiche del Comando del Corpo di Stato maggiore relative alla mobilitazione e alla
difesa dello Stato 1914-1920, in «Bollettino dell’Archivio dell’Ufficio storico», III (2003),
5, pp. 35-40; f. Carbone, Lineamenti dell’organizzazione del Ministero della guerra nella
prima età liberale (1861/1875), in «Studi storico-militari», XXIV (2007), pp. 461-508; f.
CaPPellano, L’evoluzione degli ordinamenti dell’amministrazione centrale del Ministero
della guerra tra il 1919 ed il 1943, in «Bollettino dell’Archivio dell’Ufficio storico», XI
(2011), 21-22, pp. 207-250.

