Page 62 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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3. L’organizzazione territoriale in tempo di pace e in tempo di guerra
La vita dell’Esercito manifestava (e manifesta) numerose necessità che com-
portavano relazioni di varia natura, non solo fra corpi, comandi e uffici militari
ma anche fra Forza armata e Paese, ossia tra le truppe e i servizi dislocati nel-
le diverse guarnigioni e le autorità militari, politiche e civili del territorio dello
Stato. Così, oltre alle circoscrizioni politiche, amministrative e giudiziarie, vi
erano anche le circoscrizioni territoriali militari, corrispondenti alla suddivisione
della superficie dello Stato in determinate zone, a ciascuna delle quali erano pre-
disposte autorità militari gerarchicamente facenti capo al ministro della Guerra.
Tali autorità esercitavano il comando di loro competenza sulle truppe e sui ser-
vizi e, in genere, sugli enti militari stanziati nel territorio di loro giurisdizione.
Esistevano diverse tipologie di circoscrizioni. Quelle maggiori (che, in linea di
massima furono prima quelle di corpo d’armata e, poi, quelle di comando di
difesa territoriale) comprendevano circoscrizioni minori rispondenti a specialità
di servizio, a necessità di frazionamento e di divisione di lavoro e di comando e
a rapporti di carattere territoriale (ad esempio, relazioni con il territorio e con le
varie autorità politiche e civili).
Le attribuzioni assegnate alla gerarchia militare nella sfera delle relazioni fra
Esercito e Paese erano di duplice natura. Quelle svolte in tempo di pace concer-
nevano la sorveglianza sulle operazioni di leva; le operazioni di chiamata alle
armi e di richiamo per istruzione; la tenuta dei ruoli degli uomini in congedo; la
statistica relativa ai quadrupedi, ai veicoli e materiali occorrenti per la mobilita-
zione; la conservazione dell’armamento e la provvista e conservazione del mate-
riale in genere; la preparazione per la mobilitazione delle attività varie nazionali.
Quelle esercitate per la mobilitazione e durante la guerra riguardavano il richia-
mo delle classi dal congedo, la loro vestizione, equipaggiamento, addestramento,
inquadramento e invio in zona di operazione; il passaggio dallo stato di pace a
quello di guerra; il funzionamento nel Paese degli enti territoriali per le provviste,
i rifornimenti e i servizi; le relazioni con gli enti incaricati della mobilitazione (ad
esempio, quella industriale).
In periodo di guerra il territorio dello Stato veniva suddiviso in «zona dell’E-
sercito operante» e «zona territoriale».
La prima zona era quella nella quale agiva l’Esercito operante. Le linee che
dividevano tale zona da quella territoriale e le linee che ripartivano la zona dell’E-
sercito operante tra le armate erano stabilite, in relazione allo svolgimento delle
operazioni, dal Comando supremo. Sulla zona dell’Esercito operante avevano
giurisdizione il Comando supremo e le dipendenti autorità militari mobilitate
mentre sul territorio delle piazze forti marittime e delle zone militari marittime
avevano giurisdizione le autorità della Marina, la cui dipendenza era stabilita
nell’ambito dei progetti di difesa. Le autorità militari territoriali e le autorità civili

