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            assumeva l’alto comando dell’Esercito e della Marina, e avrebbe comunicato i suoi
            ordini ai Capi di Stato Maggiore delle forze armate, che li avrebbero poi tradotti
            in atto. I ministri avrebbero dovuto tenere informati i Capi di Stato Maggiore di
            tutti i provvedimenti che riguardavano l’andamento delle operazioni. Quest’ultimi
            diventavano, pertanto, i responsabili delle operazioni.
               Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Luigi Cadorna già nell’aprile del 1914
            aveva avviato studi per la mobilitazione del Comando del Corpo di Stato Maggiore,
            secondo una struttura verticistica di stampo napoleonico, che vedeva quindi accentrate
            in  un’unica  persona  le  principali  funzioni  tecnico-operative.  Lo  stesso  Cadorna
            nel gennaio del 1915, nel promemoria n. 41 , aveva anche sottolineato il ruolo del
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            colonnello segretario, al quale avrebbero fatto riferimento l’Ufficio Ordinamento
            e Mobilitazione e l’Ufficio Tecnico, mentre l’Ufficio Segreteria doveva occuparsi
            dell’impiego  delle  truppe  e  delle  operazioni  alleggerendo  il  lavoro  dell’Ufficio
            Ordinamento. Cadorna aggiungeva altresì che il Quartier Generale doveva dipendere
            dal Riparto Operazioni e che presso l’Ufficio Segreteria doveva essere predisposto
            un organo capace di tenere collegamenti con l’Intendenza Generale.
               Ruolo  importante  veniva  svolto  dal  Servizio  Informazioni  sebbene  Cadorna
            affermasse che:


               “1. tutte le notizie di carattere strategico, poiché di massima  le vaglierò io
            stesso, mi siano trasmesse direttamente e con la massima sollecitudine, pur dandone
            conoscenza,  se  occorrerà,  all’Ufficio  Situazione  Guerra;  2.  che  il  vaglio  delle
            rimanenti notizie sia fatto da elementi già abituati a tale compito nel tempo di pace,
            cioè da coloro che per conoscenza di esercito e terreno siano in grado di interpretare
            le notizie e se occorre darmi verbalmente gli schiarimenti del caso. Sotto questo
            punto di vista veda V.S. se il riassumere la situazione del nemico che avremo di fronte
            e che è quello che più interessa (Austria e Germania) non sarebbe bene lasciarla agli
            attuali ufficiali dello Scacchiere Orientale; ma il tal caso converrebbe alleggerire i
            compiti dell’Ufficio Armate di tutto ciò che possa essere fatto ugualmente bene da
            altri ufficiali anche se non pratici dell’esercito avversario e del terreno di confine”.

               La carica di Capo di Stato Maggiore dell’Esercito era stata istituita con la legge
            n. 831 del 29 giugno 1882 , e le sue attribuzioni con regio decreto n. 968 del 29
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            luglio 1882; costui era coadiuvato da un Comandante in seconda e da un Generale
            Addetto e aveva alle sue dipendenze l’Ufficio del Capo di Stato Maggiore nonché
            due  reparti:  il  I°  da  cui  dipendeva  l’Istituto  Geografico  Militare,  era  articolato




            4    F. Cappellano-B. Di Martino, op.cit., pp. 26-27.
            5   F. Stefani, La storia della dottrina e degli ordinamenti dell’Esercito Italiano, vol. 1, 1984, pp.
               310-314, si veda anche F. Cappellano, Storia dello Stato Maggiore dell’Esercito vol. 1 – dalle
               origini al 1914, Stato Maggiore Esercito-Ufficio Storico, 2022.
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