Page 143 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
P. 143

La Coppa “Schneider”                                   La prima edizione della Coppa Schneider assume la
                                                                       denominazione ufficiale di “Coppa d’Aviazione Maritti-
                 Nel Principato di Monaco, la sera del 13 Ottobre 1913,   ma Schneider”. Le regole della gara, inizialmente sono
               in una sala dell’Hotel de Paris, frequentato da personaggi   molto libere e non prevedono vincoli particolari, special-
               celebri, s’incontra Jacques Schneider, di una nota famiglia   mente sulla potenza dei motori e sulle architetture delle
               d’industriali, pioniere dell’aviazione ed amante degli idro-  cellule. Ciò, per dare la possibilità alle ditte partecipan-
               volanti, con il presidente dello Yacht Club del Principato   ti, di avere maggiore impulso verso la ricerca di nuove
               di Monaco. Schneider, è interessato a creare una compe-  tecnologie, sempre strettamente inerenti alla tipologia
               tizione aerea per idrovolanti, da svolgersi periodicamente   degli idrovolanti. “La nazione che riuscirà a vincere per
               proprio nel Principato. Siamo agli albori dell’aviazione e la   tre anni consecutivi, rimarrà in possesso definitivamente
                                                                                   21
               formula dell’idrovolante, inizialmente sembra essere pre-  della Coppa” .
               ferita all’aereo terrestre con carrello, per diverse ragioni   Alla nona edizione nel 1926, la squadra italiana si prodi-
               che invece si riveleranno poi non valide. Fra queste, forse   ga alla ricerca di nuovi programmi con l’intervento basila-
               la più determinante, è costituita dal non essere vincolato   re dello stesso Ministero dell’Aeronautica Italiana. L’ing.
               al terreno, evitando la necessità delle piste d’atterraggio.   Mario Castoldi, appena rientrato dagli Stati Uniti, riceve
                 Occorre tenere presente, tuttavia, che nel periodo ini-  perciò, l’incarico di progettare un nuovo idrovolante che
               ziale fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’i-  avesse la possibilità di utilizzare un motore Fiat AS 2 della
               drovolante rappresenta ancora il tipo di aereo preferito da   potenza di ben 800 HP. Dai tavoli da disegno della Macchi,
               quasi tutte le aviazioni civili più importanti, specialmente,
               sulle rotte commerciali. Qualche anno dopo, la preferenza
               da parte delle maggiori industrie aeronautiche mondiali,   21  Da a. rao, Le ‘Ferrari’ del Cielo e gli Assi. Breve storia della Cop-
               volgerà decisamente per l’aereo terrestre in quanto le ri-  pa Schneider, in Leonardo. It.
               cerche e gli studi, fino allora condotti, colmeranno alcune
               lacune di carattere aerodinamico.
                 L’invenzione degli ipersostentatori, vale a dire quel-
               le superfici alari mobili, al fine di aumentare la portanza
               (sostentamento) del velivolo, renderà possibili atterraggi
               corti, senza l’obbligo di grandi spazi; di gran rilievo poi, lo
               sviluppo dei motori, sempre più potenti.
                 L’uso degli idrovolanti, attorno agli anni trenta, soprat-
               tutto in occasione delle edizioni della Coppa Schneider,
               avrà il suo apogeo ma, come vedremo, anche il canto del
               cigno. Per pubblicizzare l’impresa che lo stesso Schneider
               si apprestava ad avviare insieme al pilota francese Ernest
               Laurens, egli fissò una brillante idea: effettuare un volo di-
               mostrativo con rotta da Beaulieu al Lido di Roma (Ostia),
               passando per Genova, Portofino, e Civitavecchia. Dopo
               l’accordo raggiunto, il giorno 5 Marzo 1913, prende il via
               quest’impresa del tutto propagandistica. I due piloti par-
               tono da Beaulieu e giungono come prima tappa a Genova.
               Il secondo giorno arrivano a Portofino, ma qui a causa di
               un forte temporale e a seguito di gravi danni subiti dall’a-
               ereo, termina, con una certa delusione, il viaggio. A parte
               il fallimento inaspettato, la vicenda assume, tuttavia, un
               posto rilevante sui giornali dell’epoca, i quali contribui-
               scono immediatamente ad un forte lancio pubblicitario e
               realmente gli organizzatori della Coppa ottengono quello
               che si sono prefissati in precedenza.





                                                                                                       capitolo quarto          1 4 3
   138   139   140   141   142   143   144   145   146   147   148