Page 145 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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tutti i componenti della squadra. È De Bernardi a dare un   Il Macchi MC 72
               nuovo slancio al gruppo che riparte con un rinnovato e più
               decisivo slancio. Senza gli Inglesi ed i Francesi, rimangono   Gli anni seguenti non vedranno analoghi risultati e sol-
               solo gli Italiani a difendere i colori dell’Europa. Durante   tanto l’estemporanea invenzione di unire due motori A.S.
               un volo di prova, nella fase di decollo, il pilota Giovan-  5 prodotti dalla Fiat, ciascuno dei quali a dodici cilindri
               ni De Briganti con il suo M 39, entra in avaria a causa di   a V, con alberi motori coassiali, destinati a una coppia di
               un principio d’incendio per un ritorno di fiamma ed è co-  eliche controrotanti determinerà uno straordinario suc-
               stretto ad un ammaraggio di fortuna. Ugualmente Ferrarin,   cesso nel 1933, per la massima velocità. I 3.100 CV del
               interrompe un volo di prova per lo scatenarsi di un forte   Macchi M.C. 72 pilotato da Francesco Agello il 23 ottobre
               temporale sulla baia di Hampton; malgrado ciò, il pilota   del 1934 porteranno ancora oltre l’esito dell’anno prima
               italiano riesce, grazie alla sua perizia, a riportare a terra il   facendo toccare la media di 709,209 km/h, record rimasto
               suo M 39.                                               imbattuto per quella tipologia d’aerei. Così alcune note sul
                 La gara, comunque, prende via il giorno 13 Novembre   memorabile trionfo: “Il Macchi MC 72, da considerare un
               1926, sono presenti alla partenza tre italiani, De Bernardi,   vero gioiello, conclude la serie fortunata degli idrovolanti,
               Bacula, Ferrarin e tre Americani, Cuddihy, Schilt, Tom-  progettati dall’ing. Mario Castoldi, precedentemente men-
               linson. La competizione parte subito con gli Americani   zionato. Progettato esclusivamente per partecipare all’e-
               in vantaggio con il pilota Cuddihy. La superiorità ameri-  dizione della Coppa Schneider del 1931… Conseguente
               cana dura poco, arriva infatti lo M 39 di Ferrarin che pur   sviluppo del precedente M 39 e M 52 R, l’ultima creazione
               compiendo il giro più veloce, attorno ai piloni del circuito,   di Castoldi è un idrovolante, monoposto, monoplano ad
               deve purtroppo scendere in mare per un guasto al motore   ala bassa, dalla struttura altamente aerodinamica, con ali
               a causa della perdita dell’olio e si ritira. Ora, le speranze   dal profilo laminare biconvesso simmetrico, interamente
               si ripongono su De Bernardi. L’asso italiano, infatti, non   costruito in duralluminio, esclusa la parte posteriore della
               delude e vince la gara con il suo M 39, sfrecciando, davanti   fusoliera e gli scafi galleggianti realizzati in legno”.
               al folto pubblico elettrizzato, alla media di 396,689 Km/h   Molte risorse sono impegnate per la costruzione del mo-
               (primato nelle distanze di 100 e 200 Km.). Il secondo, è   tore Fiat AS 6, cuore del bolide rosso, elemento fondamen-
               l’americano Schilt su Curtiss R 3C 1, terzo Bacula su M 39   tale per la conquista del record, in perfetta simbiosi con la
               e quarto Tomlinson con il Curtiss “Hawk” (idrovolante da   cellula, tanto da diventare l’idrovolante più veloce del mon-
               caccia della marina statunitense). Ancora De Bernardi, a
               Norfolk, il 17 dello stesso mese, migliora il record di velo-
                                     22
               cità con 416,618 Km/h” .                                Nella pagina a fianco, in alto: foto scattata durante le prove della
                                                                       Coppa Schneider a Norfolk nel 1926.
                                                                       Nella pagina a fianco, in basso: l’M39 dei primati di De Bernardi,
                                                                       oggi in esposto al Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna
                                                                       di Valle.
               22  Ibidem.                                             Sotto: a sinistra, l’M39 durante la gara; a destra il Curtiss “Hawk”.




























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