Page 167 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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quando vorranno rimontare il tem-
               po perduto lo faranno utilizzando
               i motori britannici, sui loro primi
               prototipi di aviogetti. Situazione in
               sostanza analoga per i sovietici che,
               quando inizieranno le prove per tali
               apparecchi, lo faranno con prototi-
               pi e motori tedeschi di preda belli-
               ca, ovviamente nel dopoguerra.



               Il Messerschmitt Me 262

                 È generalmente considerato l’a-
               ereo più evoluto e sofisticato della
               Seconda guerra mondiale, quel-
               lo che se  oculatamente  utilizzato
               avrebbe potuto rovesciare le sorti
               del conflitto. Rispetto ai suoi di-
               retti avversari era più veloce e più
               potentemente armato, e soltanto la
               complessità della sua messa a punto ne ritardò l’esordio,
               per giunta in un numero limitato di esemplari, ai quali tut-
               tavia viene ascritto un gran numero di abbattimenti. I suoi
               due reattori sviluppavano una spinta di oltre 1800 kg, ed
               essendo alimentati da un compressore assiale, consentiva-
               no all’aereo una velocità di 870 Km/h a 6 000 m, con quota
               di tangenza a 11 500. Enorme per contro il consumo di
               carburante, circa sei volte quello di un tradizionale Mes-
               serschmitt 109, tant’é che un rifornimento di 2500 litri gli
               garantiva una autonomia compresa fra i 500 ed i 1000 km,
               secondo la quota e la velocità: unico vantaggio l’uso di car-
               buranti meno raffinati come kerosene o gasolio. Impres-
               sionante la brevità della vita operativa dei suoi motori che
               non eccedeva le 24 ore, e la facilità ad incendiarsi senza
               contare una eccessiva debolezza strutturale che lo avrebbe
               lesionato per velocità appena superiori a quella massima di
               0.86 Mach. Nonostante ciò ragguardevoli le novità persino
               a carico della cellula, che ostentava una sezione ovoidale,
               col ventre molto piatto configurazione definita a ’forma
                         13
               di squalo’,  in grado di migliorare la capacità di sosten-


               13  Per approfondimenti cfr. Storia dell’aviazione, a cura di g. dico-
               rato, Milano 1975, vol. 4. pp. 713-714.
               Nella pagina a fianco: un dettaglio della fusoliera del Campini Ca-
               proni.
               In questa pagina: sezione ed immagini del Messerschmitt 262.




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