Page 100 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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Il PIANO  MAliSHAIJ.  B IL SOO  IIMPA1TO  ITA!JANO
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         mancallZ2  di  energia  etettrica  cbe fu  razionata,  non cresceva  abbastanza.  Il
         governo,  in  um~ relazione del  settembre  del  1947  accompagnatoria  deUe
         misure  di st:abilizzazione  dei  prezzi,  precisava  che le  dserve  erano .scese  a
         nove milioni di dollari, doè praticamente a zero.
            Si prospettavano quindi gravissimi problemi di fmanzlamento delle  impor-
         tazioni anche perché esistevano crediti per 60 milioni dJ sterline ma Impossibili
        da  utlliz7.are  in quanto espressi  in  moneta  inconvertibile.  Inoltre  bisognava
        scontare le conseguenze, ovviamente negative. di una inaspettata  riduz.ione di
        aiuti che da 200 milioni di dolhlri er.mo scesi a 125 03>.
            Non meraviglia perciò constatare come, al prospettarsi delta  possibiliti di
         inserirsi nel gruppo dei  paesi destinatari del  programma di :tiuri  proposto da
         George Marshall  nel  notO discorso di Harvard,  la  risposta  del  governo fosse
         positiva e immediata.
            l frutti di tale  decisione non mancarono se è  vero che i fondi diretti ERP
        destinati al  nostro paese  ammomarono a circa  1,3  miliardi  di dollari,  pari
         all'l% delle  assegnazioni  fatte  a  tutti  i  paesi  europei  panecipantl al  Piano
         Marshall (loO.  Essi si distribuirono, nel  tempo, nel  modo seguente:  158 mìlioni
        sino al giugno del 1948; 510 milioni  tra  la  metà  del 1948 e  la  metà del  1949:
         403 nel 1949-1950; 236 nel 1950-1951 M>.
            Se :.i calcola clte Il  dollaro si  cambiava anomo alle S75 lire sino alla  fine
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         del 1948 e  poi a  625 lire dal 1949 0 >,  si può ritenere che le  risorse messe a
         disposizione dell'Italia  (810  miliardi di  lire  in quattro  anni)  rappresentassero
         circa  il 2.5·3% del PII..  Una  somma che acquista significato sopramttto se si
         pensa  che gli  aiuti  ERP  coprirono il  38,7%  deUe  importazioni  del  periodo
         aprile-giugno 1948, il  32,7% del 1948-1949, ìl 29% del 1949-1950 e  il  13% del
         1950-1951 (17)_
            Le dlsponibilicl indicate furono destinate alla acquisizione di merci diver-
         se, tra le quali, ancora una volta,  prevalsero quelle di base. A tutto dicembre
         1951.  del circa'  1,1  miliardi  di dollari  di  merci  arrivate  in  Italia,  il  48,1%  era
         costituito da alimentari,  da minerali e da combustibili. U resto da cotone grez-
         zo (29.5%), da  macchinari e  attrezzature (14.5) e  da prodotti diversi (medici-
         mdi, 1essil1, legname, pelli e altro) (7,9%) <!BJ.
            Una distnbuzione come quella accennal!l, in effetti, era del tuuo analoga a
         quella degli alrri paesi OECE. lnfaui se si considera la "Répartitlon générale des
         livraisons ERP à l'Europe", peraltro non esanamente confrontabile con la classi-
         ficazione proposta per l'Italia, si vede comunque che rispetto a  un totale di 10
         miliardi di dollari,  i  generi alimentari  cosùruirono il 32% del  totale,  i  prodotti
         energetici il lS,;%, il cotone il 14%, le materie prime e  i semilavorati il  18,8%.
         U tabacco il 4,4%, i macchinari e i veicoli il 14,2% e le merci varie lo 0,8% 09l.
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