Page 105 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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94 AUif.ll"ro COVA
Il r'<~gionamento di Costa era che se il bilancio fosse stato in pareggio,
:tvrebbe avuto senso la pretesa degli americani di non ammenere gli sgravi
fiscali che sarebbero conseguiti ad un impiego del Fondo lire a sollievo delle
pubbliche finanze. Ma, sussistendo il deficit ed essendo questo alimentato dal
risparmio na<'.ionale e dal gettito fiscale per il servizio degli interessi sul debi-
to pubblico, allora destinare dei fondi al rlasseno delle pubbliche aveva una
sua giustificazione H-t>.
D'ahra parte anche U governatore della Banca d'Italia Menlchella era
schierato dedsameru.e con quelli che intendevano destinare solo una parte de.l
capitali del Fondo lire agli investimenti. Rispondendo implicitamente alle crlti·
che deii"ECA, duranle i lavori dell'Assemblea del partecipanll della Banc-.1
d'Italia tenulasl nel maggio ciel 1950 a ROJ11a, egli sostenne con forza lu neces-
sità di consenlire "ai paesi beneficiari deii'E'RP dJ ricostituirsi dell~ riserve
valutarie senza deUe quali e5Si non potrebbero rimuovere l controlli sul com·
mercio estero e affrontare con flducla gli anni difficili succ!!$Sivl al l 952" <~5>.
In verità la questione dell'impiego dei fondi di contropartita, almeno nel
caso dell1mlia, merita uheriori approfondimenti.
Esposito Chiarella, per esempio, ha mostrmo come fra gli americani i
punti di vista c gli orlentamenli fossero tun'altro che omogenei c anche mute-
voli nel tempo. Lo stesso Zcllerbach fortemente critico, come sl è deuo, sulla
deslin:azjone del Fondo lire, rnmbiò opinione e divenne se non proprio un
sostenitOre della linea Pella-Einaudi, certamente molto pill attento ai probleml
della stabilità dci pn:zzi e dell'equilibrio del bilano;;lo dello 51ato. lRoltrc, .;ome
osserva Wexler "if a strong production effon was 10 conslitute the primary
economie element of the recovery program, rhe crearion and maintenance of
interna! flnancial stabillty was to run a ciO!Ie second" <~6>. Lo stesso ;tutore,
analizzando la distribuzione dei Counterpan funds, ha potuto stllbilire che in
Danimarca, Gran Bretagna e Norvegia il debito pubblico fu ridotto rispeniva·
mente del 73.9. del 99.8 e del 100% attraverso, appunto, l'impiego di una
parte del ci~ati fondl <~n.
Per quanto conceme il nostro paese 9(corre, per Il momento, accogliere
lu valumzione sintetica data da Hogan, secondo la quale "Jmly's rigorous pro-
gmm of monet:llry Stabiliz:nlon, implemented In late 1947, had gone further
than these officials thought desit'Jble. lt had stopped lnnatlon but left rates
high, denied industty the credits it needed co expand, increased unemploy-
ment and precluded soclal spendlng" < >,
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Riguardo al fattori non materiali, gli stessi Eichengreen e. Uzan, dopo
avere dedirnto un buon numero dJ pagine a dimostrare, equ.azionl alla mano,
lo scarso peso deli'ERP per l'economia italiana, riconoscono che: "the
Marshall .Pian malnly operated by means other than alterlng level~ of invest·
ments, the current account and the government spendiog" (19),

