Page 165 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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(17) Nel primi cani gli assi delle NOle giravano ent10 boccole a Slrisdameruo dJ metallo
bianco.
(18) Le cenl.nlli georenniche sirwne a Larderello sul monre Amlalll In TOSCll\ll, sfruttano
l'ene'llia del sofflonl dJ vapore che escono dal SOII()(;Uolo ad allll temperarura e pressione per
generare elenrid~.
(19) Nel locomotori elemid è presente un dlsp05itivo che setve a llmlmre l'assorbimento dJ
corrente durante le fllsl dl avviamento. allo scopo di avere una marcia plil dolce e graduale, che
è costUulto da una serie dJ resistenze elettriche successivamente esdudlbill, percorse dalla cor-
rente di azionamento del molari e chl:!mate nel loro complesso ·reosut<>.
(20) Le caldaie delle locomotive a vapore sono del tipo coslddeno a ·IUbl dJ fumo-, sono
cioè cosriruitc da un recipiente pieno d'acqua, apJlOIIBiato sopra U focolare e il fumo caldo viene
concloao al t:unino at11averso numerosi rubi che corrono entro la ma.ss;t d'acqua per meglio
sfruttare Jl calore del fuoco, questi rubi sono denl appunto "bolUrori•.
CZI} Si chiama ·cono clreulto· un guasta nel quale i due poli di una linea percorsa dalla
corrente elettrica vengono ln conmno fra loro plil o meno dlreuamente.
(ZZ) La luce dJ un ponte è 13 tungheua dello spazio compreso fra le due! spalle e cioè In
prallca la larghe= del fiume o delb suada scavalcati.
(Z3) La ·tioca di conllltt<> è quellA struttur.l che lnlSI'etisce l'energia elettrica prodoua dalle
.~ouOSIJ12lonl al mezzi di trazione; è costirulta da uno o due fili di contano, contro cui Slriscia n
panrogrnfo del locomOtore che raccoglie la corrente elettrica da una fune di guardia, sempre di
rame, che sosllene O filo di contatto e fa In modo che quest'ultimo sia sempre rigortl5:Unenre alla
st=a alte= rispetto alle rotaie, e da pali in ferro muniti di appositi sostegni Isolati., posti ogni
cinquanta metri circa che sorreggono Sia fune di 8""fdf2 che ma di contatto.
(24) li •tmteriille tO!abUe- è rutto quello d013ro dl ruOte quindi ohre che locomotive e loe<>
motori anche cani merci, arrone e bagagli2.1.
(Z5) Le rotaie vengono classlflcate In base al peso dJ un metro di Ci3SCUna dl esse; l
modelli piò leggeri pesano circa 36 Kg ogni metro mentre l piil pesanti ln uso oggi pesano 60
Kg per meL-o.
(26} SI Intende con <levl:!toi<> ruuo O complesso di mea:anlsml dJ manovra e di parti del
binario che rende possibile l'istradamemo, a comando, dei rombUi al binario deviato o a quello
di corre~ro tracclllto, cioè ditino.
(27) Per Individuare la capacitA di un trana di ltnea dJ sostenere carichi pesanti si usa la
noxlone di -carico per asse- che n~ppresenta li peso gravante su clascun asse: per un ponte
lllle valore ha però poco significato se non è accompag~~:~to dalla diSIJlllZ.a a cui si susseguono
gli assi perché cosl viene Individuato In numero di assi che gravano sull'arco o sulla travata
mclllllica del ponte.
(Z8) l segnali senza 'parti mobili' sono quelU lumln05i, simili ai semafori strndali ma con
una sola sorgente lumlnOS3 che cambia colore per me:z20 dJ dlspositlvi Interni; questi segna!J
sono assai plil sicuri ed lnsenslblll agli agenti esterni atmosfedd dJ queUI fonnati da una •la
mobile la cui posizione Indica la vta libera o impedita.
(Z9) Tale sistema, rimaslo In attivitil fino agli aMI =santa era caraner!nato da una linea di
contano blfllnre per due delle fasi della conente rrlfase tn quanto la tena rase veniva convogliata
dalle rotaie e da motori di tnzlonl slncronl che trasmenevano U ITIO(O alle ruote mediante blell.e.
(30) L'illuminazione all'Interno delle vetture t ga.rantilll da 3CC\Imularori che all'epoca veni-
vano periodicamente estr.lttl e caricati In apposite offidne; osgl la rlcarlca avviene durante la
màrcla del VPlcolo mediante un generatore collegato alle ruote.
(31) Molti ponll vennero riparati con strutrute più o meno provvisorie ìn ferro o più spesso
In legno.

