Page 64 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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UN  ASPI!'ITO  POCO NOro  DEllA IUPRESA:  LE  FOIIZJ! ARMATI  .•.   53

           3) la necessità dJ una formazione e di una rutela delle tradizioni mUlrari. l
             caraneri dell'lstiruzione  miUtare  sono la  disciplina  e  la  gerarchia.  La
             prima si ese.rdta an.raverso la  secon<b  la quale, a sua volta, presuppo-
             ne l'infallibilità. Disciplina e genuchia non si conciliano con l'esercizio
             del dubbio, della libera discussione, della aitica, della razionalità..
           A  questa  ideologia  si oppone quella che  nella  rappresenta.zione della
        guerra privUegìa ìl versante doloroso, luttuoso, amaro a scapito di quello glo·
        rioso, avvenruroso, eroico. ~ l'ideologia secondo la quale •diffamare b  guerra
        ~ un dovere", come plù dJ un secolo fa scriveva Guy de Maupassant. Se vole-
        te, si  potrebbe citare uo esempio ancor phl alto, Euripide che in Le trolane fa
        dire a  un personaggio: "Come siamo ciechl ool, distruttori di citU".
           •n coraggio è  una vintl da  sottotenenti" dice un aforisma cinico,  proba-
        bllmenle nato durante o  dopo la  guerra  1914-18. Sul dizionario dei sinonimi
        del Tommaseo si legge che •valore, stando nei termini militari, è plll di bravu-
        ra  e  dJ  coraggio,  perché comprende In  sé tutto quello che .la  bravura  ha di
        bene,  e  alle  qualiti del  coraggio aggiunge l'ane  e  la  scienza,  o  almeno
        l'accorgimento e la previdenza·. E conclude: .Sì può avere bravura e coraggio,
        senza valore; l'hanno gli assassini e gll sgherri. Nei valore è, o dovrebbe esse·
        re, compresa la nobiltà e la pureu.a del fine-.
            Ci  permettiamo un'altra  definizione di congglo:  la  sua  prima  rorma  è
        l'affrontamento  del reale, cioè è  sc.reuamente  legato con U senso della re;~hA
        o, come dicevano glì Scolastici, con una conoscenza direttiva della realtà, con
        la sua accettazione aruva.
            Secondo  la  dottrina  cristiana,  sono quattro le  vinù  cardinali:  giustizia,
        prudenza, temperanza e  fortezza.  Ponezza è, In  italiano, Il sinonimo cristiano
        di  valore,  coraggio;  ed  è  seguace e  compagna  della  prudenza.  Altrimenti
        avrebbe ragione il rivoluzionario Marat che dice: ·Fegaro e cervello  non stan·
        no bene insieme, nemmeno nel frino misto-.
            Tra  le quattro vinù  cardioaU  la fonev.a è  la  più disponibile alle falslfka·
        zlonì e  ai travestimenti.  01i, infatti, non ammira  i  coraggiosi? Chi,  non sogna.
        almeno UtUl  volta  neUa  vita, di diventare eroe? Perdò il coraggio viene fadJ-
        mente confuso con l'esibizione della forza  f"ISica,  l'ultima serva della  verllil. Il
        violento oionfo della forza fisica ha quasi sempre lo sé poco di valoroso, ma è
        constatabile,  misu.rablle,  lndlscuUbUe,  visibile. Ha un'evidenza vtstua che assai
        si  presta alla sua esalllll.lone attraverso l'lmma&ine filmica.  Disse!  una \lélta  un
        francese - Napoleone Bonapane, se non sbaglio - che il suono dei  tamburo
         impedisce di pensare; ecco perché è  il tipico strumento deUe bande miUtari.
            D rischio che il vero coraggio si assume è  umano e  valido In  rorza  della
        per.>Ona o verllà cul si offre. U maJ1ire lo fa la causa, non la pena. Perciò è scor·
         retto equiparare, se non su un piano dJ generica pielà, i caduti di parte f:~sclsta
        e quelli di pane antifascista In  quella che fu, tra la nne del '43 e l'aprile del '45,
        una guerra civile.
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