Page 65 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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MOllANDO MORANOINI

                Leroe è  ragionevole o non è coraggioso. È prudente, nel vero senso della
                 '
             parola,  o  non è  forte.  U coraggio  che non è  al  servizio  del  prossimo, della
             giustizia e della libenà è  falso,  pericoloso e suumemo di iniquità. Per un cri-
             stiano la  fede  che  rende coraggioso l'uomo giusto  non  ba  nulla da spartire
             con  le  lugubri e  sa.crileghe fanfaronate del "morir  matando" o  dì quel grido
             blasfemo di "Viva la muerte" che fu l'appannaggio dei franchisti sedicemi cat-
             tolici  durante un'altra  guerra civile, quella  dì  Spagna.  Alla  st~ ideologia
             appartengono quei teschi sulle mostri.ne delle SS gennaniche e di alcuni repar-
             ti  della  Repubblica  Sociale Italiana. Il  Vangelo stesso racconta  che i  t.agliatori
             d'orecchi finiscono spesso nel cortile delle negazioni e delle abiure.
                Sembrano remoti i tempi in cui Filippo Marlnen.i  proclamava che la guer-
             ra  è  l'igiene  del  mondo o  quando Paolo Monelli  poteva  intitolare un  suo
             libro,  non indegno ma  provlndale,  La &uerm è bella, ma scomoda. Alla fine
             di  un secolo dove ha  imperversato il tempo sporco della Storia  più  che  in
             passato, o  almeno così ci sembra, se ne sono accorti anche  a  Hollywood, la
             piìl grande fabbri<:a  di sogni mal esistita.  Lo rivelano film come Salwte Il sol-
             dato Ryan e La sottl'le linea rossa.
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