Page 91 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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BO MARCEU.O DEU.'OI>'!Oii>ARME
Martln.o non rinuncia però a svolgere un'azione mediatrice nel confronti
del governo francese, O«enendone il consenso, nel corso della visita a Parigi
del presidente della Repubbllc.1 Giovanni Granchi (25-27 aprile 1956), a con-
cludere parallelamente l due negoziati sul mercato comune e sull'Euratom
(Parigi vuole solo l'Euratom), superandone cosi le riserve sulla perdita di
sovranità nazionale. Questo ruolo di mediatore che svolge il governo italiano,
e i~ particolare il suo ministro degli Esteri, uova la sua logica spiegazione alla
luce del principio nl quale si Ispira la politica estera italiana: l'Integrazione
dell'Europa. A confenna dJ dò, lnfatli, li 13 aprile 1956, pochi giorni prima
della sua visita a Parigi, Martino dichiaro al Senato elle se "le piccole unità
dell'Europa llbern" non si lntegmno "sono de:."tin;He fa1almente a deperire
nell'impotenza• e che "Il postulato dell'integrazione europea è parte integran·
te della difesa della stessa democrazia".
L'opera di mediazione italiana sembra raggiungere il suo obiettivo con il
"Rapporto Spaak", che prevede: la creazione di un mercato comune, basato
su un'unione doganale con una tariffa esterna comune, da realizzare In un
periodo transitorio dJ dodici anni; la creazione dJ un'organizzazione comune
nel seuore dell'energia atomica (Eutatom) per assicurore l'Indipendenza ener-
getica degli stati membri; la creazione (che non avverrà) di un'Unione postale
e di una Società finanziaria nel seuore aeronautico. Riunir! a Venezia il 29 c
30 maggio 1956 per approvare questo "Rappo.rta", l ministri degli Esteri si tro-
vano dinanzi nuove richieste francesi (un solo trattato per un solo organismo
diviso in due settori: mercato comune ed Euratom; armonizzazione degli
oneri sociali e rallentamento dell'unione dogannle; inclusione nel mercato
comune dci Territori d'Ohremarc; llbertil di produrre armi atomiche; bilancio
comune per l'Euratom), che rimettono In discussione lo stesso "Rapporto•.
Perfino Militino avanza nuove rid1iesre: la libera circolazione della manodo-
pera, la creazione di un Fondo di riqualificazione per l lavoratori, una politica
di investimenti nel Mezzogiorno artTaverso un Fondo ad hoc. Egli però
:~ggiunge che il "Rapporto Spaak" deve essere accettato come base per la
redazione del t:rattatl concernenti i serrori indicali e che U negoziato in propo-
sho deve cominciare in tempi ragionevoli e concludersi al piO presto possibi-
le. E m effetti, superando i cont:rasti sorti, i ministri degli Esteri decidono di
avviare i negoziati per la redazione dJ un Lratl310 sul mercato comune e dJ un
t:r3Uato suU'Euratom e di convocare 11 tal flne una Conferenza intergovemarlva
ancora sono la presidenza di Spaak.
La Conferenza intergovemativa si apre a Bruxelles il 26 giugno 1956 e si
dliude a Roma Il 25 mano 1957 con la firma dei trattati che Istituiscono la
Comunità economica europea (CEEJ e la Comunità euronea dell'energia nto-
mlcn (Euratom). Come nel precedente Comitato Spaak, l Clpl-deleg:tzjone a !In
Conferenzll sono alli funzionari (è il caso del nclgio, della Germania, del

