Page 88 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
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IL 00:-mllfllfl'O DEU'ITAUA VEKS0 UN'INnGRAl.lONE f.UROPP.A n
qua.ndo il progetto della CPE viene consegnalo, "la fase della poHtica europea
e mondiale favorevole aU'uzione europea si Sl:l\13 però chiudendo". Jnulile si
rivela penanto l'impegno di De Gasperi perché i Sei affrontino sllbito i pro-
bleml posti dal progeno della CP"E. Del resto, la vicenda della CPE si lega
stretmmente sul pìano ìlaliano alle elezioni politiche del 7 giugno 1953 e sul
piano europeo al problema della raliOC:J della CED. LI 7 giugno 1953 De
Gasperi è sconfitto sulla legge maggioritaria, Il suo te.nradvo di fonnare un
nuovo governo (rVIII) fallisce ed egli esce di scena. Quanto alla ratjfica del
trattato CED, nel periodo maggio 1952-giugno 1953 è lo stesso De Gasperi a.
rinviarla, perché condizionato dai gioco politico interno sulla legge magglori-
13ria e dalla questione di Trieste. Anche i gove::rni Pella e Scelba, succedut.i
all'Vili governo De Gasperl, si guardano bene dal portare aUa ratifica del
Pa.rlamento Il t:rdttato CED, in attesa di una soluzione della questione di
Trieste. È l'Assemblea nazionale francese a togliere il governo italiano
dall'imbarazzo, respingendo di l'.mo la CED il 30 agosto 1954. L;~ CPE - il cui
più acceso sostenitore, De Gasperl, è scomparso Il 19 agosto 1954- cade con
la cndum della CED. È un f:mo però che con la fine della direzione politica
dcgasperiana il Governo ituUano attenua la sua spinta europeistica per tornare
su strade più nazionali ed anche phl filo-britanniche, come dimostra la sua
immedì:JI3 adesione alla prop<)S(a di Eden di risolvere il problema del riarmo
tedesco con un'alleanza militare di tipo tradizionale, l'Unione dell'Europa
Occidentale (UEO), che viene a sosritulrsl il 23 ottobre 1954 aJ Patto di
Bruxelle.~ del 17 marzo 1948 e nella quale entrano anche la Germania e
l'ltalìa. Ratificato dai sene Parlamenti, il trattato deii'UEO entrern in vigore U 6
maggio 1955 e il 9 maggio 13 Germania aderirà alla NATO.
La caduta della CED non ferma però Il processo d'inregrazlone eu.ropea
anche se ne segna una pesante b-attuta d'arresto e poi un sensibile ridlmen-
sion:tmento. Una volta risolto il problema deJ riarmo tedesco con I'UEO,
Gaetano Martino, dal settembre 1954 mini.stro degli Esteri del governo presie-
duto da Mario Scelba. pens.'t che sì:! opportuno rilancinre il tema deU'Imegra-
zione europea 07 >. Nel discorso del 21 novembre 1954 ai parlamentari iraliani
membri dell'Assemblea comune della CECA e dell'Assemblea del Consiglio
d'Europa. e nell'intervento del 22 dicembre 1954 alla camera dei depuLati
sulla ratifica del rranato UEO, egli dichiara infarri che "il fine ultimo della poli-
tic-a estera itaUana resta l'unità europea" e che pertanto bisogna "moldplica.re i
nostri sforzi per sviluppare e perfezionare l'integrazione'. Secondo Martino.
anche la Gran Bretagna deve ora, dopo I'UEO, partecipare al processo d'ime-
gmzione europea. La proposta di sviluppare politicamente I'UEO, avanzata dn
Scelba e Martino nel corso della loro visita a Londra 03·18 gennaio 1955), è
però respinm dal primo ministrO Chu.rchill e dal ministro degli Esteri Eden,
fermi alla politica di potenza e contrari ad ogni Integrazione della Gran
Bretagna nell'Europa.