Page 89 - L'ITALIA DEL DOPOGUERRA - L'Italia nel nuovo quadro Internazionale. La ripresa (1947-1956)
P. 89
78 MARCEU.O DEU:OMODARME
L'Iniziativa per un rllancio dell'integrazione passa cosi a Jean Monnet e al
governo olandese. Monnet, che ha presentato le dimissioni da presidente
dell'Alta Autorità della CECA, suggerisce un'unione doganale graduale, che
porti ad un'integrazione gener:ale, e l'estensione delle competenze della CECA
t~.U'energia nucleare con la creazione di una Comunità atomica. Dal canto suo
il governo olandese sta riflettendo gld da parecchio tempo sul tema dell'inte-
grazione generale e dell'unione doganale. Prima nei Memoranda dell'li
dicembre '1952 e del 14 febbraio 1953, poi in una Nota del 4 aprile L955. il
ministro degli Esteri olandese jan W. Beyen parla di un'iniziativa del Benelux
in questo senso. ottenendo il consenso dei belgi e del lussemburghesi. Il
risultato è il "Pìano Beyen• (o Memorandum Benelux) presentato il 6 maAAiO
1955 agli altri tre stati membri della CECA: Francia, Germania, Italia.
Ispirandosi alla Convenzione di Ouchy tra l'Unione belgo-lussemburghese e i
Paesi Bassi, che prevede l'unione doganale tra loro, il "Piano Beyen" propone
la creazione di una Comunit:\ sovranazionale con Il compito di realizzare
l'integrazione e<:onomica dell'Europa in senso generale, pass;lndo prima per
un'unione doganale per giungere poi ::td un'unione economica. Questa inte-
grazione comprende anche i settori dell'energia, dei trasponi e dell'energia
nucleare. Anche ll governo Italiano elabora un Memorandum, intitolato "lnte·
graziane economica europea•, Il cui autore è l'ambascìatore Anilio Cattani. In
questo Memorandum- che Manlno presenta il 10 maggio 1955 ai suoi colle-
ghi riuniti :1 Parigi in ambito CECA - il governo italiano si pronuncia per
un'Integrazione economica generale (o globale) con lo creazione graduale di
un mercato unico europeo. La crenzione di un mercato comune è pure
l'obiettivo di un Memorandum del governo tedesco, secondo il quale questo
mercato deve b-.tsarsl sulla libera circolazione delle persone, dei capitali, delle
merci e del servizi e deve comprendere una politica agricola comune. una
politica commercinle comune e regole comuni sulla concorrenza.
Tutti questi documenti sono discussi dai ministri degli Esteri dei sei stati
membri della Cl!CA, riuniti a Messina Il 1° e 2 giugno 1955. Se il ministro
frnncese Antoine Pinay si limita n proporre v:~rìe lntegrazionl verticali (energia
atomica, trasponi terrestri ed aerei, energia, poste e telecomunicazioni), i suoi
colleghi si pronunciano per l'integmzione orizzonlale, cioè per la Cre3zione di
un merano comune fondato sulla IIIJenl circolazione dei vari fattori della P'?-
duzione. Così la Conferenza di Messina si conclude con l'approvazione di
una risoiU7.ione, in cui si afferma che è giumo Il momento di fare un nuovo
passo per In costruzione dell'Europa uniw nel settore economico, :mraverso
lo sviluppo di istituzioni comuni, l'lmegrazione nei se11ori dei t:rasportl,
dell'energia classica e dell'energia ntomic."ll, la fusione gmduale delle econo·
mie nazionali, la crcuzione di un mercato comune c la gmduale armonizza-
zione delle politiche sociali. A Mel'Sioa i mlnl'ltri decidono nnche dJ affidare.

