Page 17 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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Roma, 1915. L’ingresso di Montecitorio con le vetrate infrante
dopo l’assalto della folla.
Nel riquadro: Roma, maggio 1915. Manifestazione interventista
sulla scalinata della Trinità dei Monti.
In Italia, si era spenta oramai da alcuni anni l’eco degli
scontri con criminali comuni o organizzati che si riuniva-
no in bande di briganti mentre, tra il 1911 e il 1912, i Ca-
rabinieri affrontarono altri tipi di criminalità organizzata,
come ad esempio le indagini connesse al processo “Cuo-
colo” misero in evidenza, portando sul banco degli impu-
tati molti esponenti di rilievo della camorra napoletana.
Quale forza dell’ordine, l’Arma fu aspramente impe-
gnata nei servizi a disposizione dell’autorità governativa
politica dopo circa un decennio di attenta politica giolit-
tiana. La tutela dell’ordine pubblico, talvolta gravemente
turbato, vide i Carabinieri su tutto il territorio nazionale
in prima fila nella gestione dei disordini sociali e politici.
Basti ricordare la “settimana rossa” che da Ancona si dif-
fuse in tutti i principali centri della Penisola proprio nel
giugno 1914. Va tenuto presente anche l’orientamento
di apertura alle istanze sociali dello Statista di Dronero.
Questi aveva permesso un notevole miglioramento del-
le condizioni di vita e professionali non solo degli operai
e dei contadini soprattutto al Nord Italia, giocando un
ruolo di mediazione tra gli avversari. Inoltre, nello stes-
so periodo, riuscì anche a migliorare la qualità della vita
nelle Forze Armate e in particolare a favore del persona-
le dell’Arma. Proprio in quegli anni, si avviarono i primi no, dove trovò la morte un operaio. Si trattava dunque
studi per la realizzazione di strumenti più adeguati per la di schierare i Carabinieri dell’Arma territoriale, sicura-
gestione dell’ordine pubblico e per altri interventi, dando mente militari di esperienza che si affiancavano ai solda-
vita al progetto per la costituzione dei battaglioni mobili ti dell’Esercito, a protezione delle installazioni sensibili
rinviato subito dopo la prima Guerra Mondiale. e degli edifici pubblici ma sprovvisti di addestramento,
Dunque, l’Arma fu impegnata nel contenimento del- di equipaggiamento e di trasporti in grado di garanti-
le manifestazioni pro e contro l’intervento che agitava- re una capacità d’azione davvero efficace. Ad esempio,
no le classi sociali di tutta Italia e che toccarono il loro
culmine nel maggio del 1915, in quelle che gli interven- Rome, 1915. The entrance of Montecitorio with broken windows
after the crowd assault.
tisti definirono più tardi “le radiose giornate di maggio”: In the box: Rome, May 1915. Interventionist demonstration on the
vi furono incidenti tra le due fazioni a Torino e a Mila- Spanish Steps of Trinità dei Monti.