Page 173 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SESTO
si a una rigorosa disciplina, evitando di usa-
re la radio per scopi al di fuori del regolare
servizio, rispettando le priorità, e limitando
la durata delle comunicazioni allo stretto
indispensabile. Il controllo, cioè il “mo-
nitoraggio” delle comunicazioni “amiche”
divenne quindi uno strumento indispensa-
bile per assicurare il rispetto delle regole,
in radiotelegrafia così come nelle comuni-
cazioni telefoniche, esposte anch’esse alle
intercettazioni nemiche.
Constatata la limitata efficacia dei metodi
fin qui esaminati al fine di garantire la si-
curezza delle telecomunicazioni, rimango-
no da analizzare le potenzialità dell’ultimo
componente della Communication Security
tra quelli precedentemente elencati: cioè la
protezione dei contenuti dei dispacci tra-
6.12 Orologio usato in una stazione della Marina au- smessi, mediante idonei cifrari (crittogra-
stroungarica per il cambio periodico delle radio frequen- fia) ovvero con linguaggi e scritture segrete
ze di emissione (steganografia).
6.4 NOzIONI DÌ CRITTOLOGIA 32
La crittografia, cioè l’insieme delle metodologie di codificazione dei messaggi destinate a oc-
cultarne il significato, fa parte della crittologia. che comprende anche l’analisi crittografica o
crittoanalisi tendente a svelare tale significato, senza conoscere il metodo usato per la codifica.
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La crittografia
Obiettivo della crittografia è far si che un testo chiaro diventi incomprensibile a persone non au-
torizzate a conoscerne il contenuto. A tal fine il testo chiaro viene trasformato in un crittogram-
ma o testo cifrato, mediante l’operazione di cifratura che richiede l’impiego di un complesso di
regole e strumenti (libri, tabelle, apparati, ecc.) costituenti il cifrario e di una chiave, cioè di una
parola, un numero, o una sigla convenuti.
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Il crittogramma, trasmesso a uno o più corrispondenti, può venire da essi decifrato applicando
lo stesso cifrario e la stessa chiave usati in trasmissione e trasformato così nel testo originario
chiaro. Lo strumento usato per il processo di cifratura e decifratura si definisce, in linguaggio
moderno, algoritmo.
Un messaggio si dice decrittato quando coloro a cui non è diretto e non dovrebbero conoscere
cifrario e chiave utilizzati, riescono a interpretarlo correttamente.
I sistemi crittografici si distinguono, classicamente, in letterali e a repertorio. Nei primi gli ele-
menti del testo in chiaro - singole lettere, numeri, segni d’interpunzione, gruppi di lettere - sono
alterati mediante operazioni di sostituzione o di trasposizione.
Nei metodi di sostituzione, gli elementi del “chiaro” si sostituiscono con un altro segno con-
32 Ai lettori già in possesso delle nozioni basiche di crittografia si suggerisce di passare al paragrafo 6.5.
33 Nel linguaggio comune e anche in questo testo si usa talvolta il termine crittografia per indicare entrambi gli aspetti.
34 La frequenza di variazione nel tempo delle chiavi è di solito notevolmente maggiore di quella dei cifrari.
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