Page 174 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




                                                                      venzionale.  Il metodo di sostitu-
                                                                      zione più noto e tra i più antichi, è
                                                                      il codice di Cesare in cui le lettere
                                                                      dell’alfabeto sono sostituite da let-
                                                                      tere  dello  stesso  alfabeto,  spostate
                                                                      di un intervallo fisso (per esempio
                                                                      A con C e B con D, ecc.). Questo
                                                                      semplice cifrario “monoalfabetico”
                                                                      è  stato,  sin  dal  Secolo  XV,  sosti-
                                                                      tuito  da  cifrari  “polialfabetici”  in
                                                                      cui gli alfabeti usati per la sostitu-
                                                                      zione  sono  molteplici  e  scelti,  per
                                                                      ogni lettera o gruppo di lettere del
                                                                      “chiaro”, mediante una chiave nu-
                                                                      merica o letteraria. La prima appli-
                                                                      cazione di un codice polialfabetico
                                                                      è il disco cifrante di Leon Battista
                                                                      Alberti,  ma  la  maggiore  notorietà
                                                                      spetta alla tavola quadrata, detta di
                                                                      Vigenére,  costituita  da  26  alfabeti
                                                                      scritti in altrettante righe sovrappo-
               6.13 Esempio di tavola quadrata di Vigenére. Per cifrare, nella
               prima riga si riporta la lettera del testo chiaro e nella prima co-  ste e spostati in progressione di una
               lonna a sinistra la corrispondente lettera della chiave. La lettera   lettera (figura 6.13). Il metodo per
               del cifrato si trova all’incrocio tra la riga e la colonna. Per deci-  il passaggio dal chiaro al cifrato e
               frare si segue il procedimento inverso                 viceversa, con l’impiego della tavo-
                                                                      la di Vigenére, sarà descritto più in
               dettaglio  nei capitoli seguenti ove se ne illustreranno alcune varianti che hanno trovato impiego
               in diversi eserciti, compresi quelli italiano e austriaco, durante la Grande Guerra.
               Con il metodo di trasposizione gli elementi del “chiaro” vengono disordinati mediante diversi
               procedimenti. Si costruisce per esempio un rettangolo di larghezza definita, scrivendovi le lettere
               del dispaccio chiaro per righe e riportando nel crittogramma la lettura per colonne. Se si desidera
               applicare una chiave costituita per esempio da cifre disordinate, queste si scrivono nella prima
               riga della tabella che quindi è costruita in modo da contenere un numero di colonne eguale alle
               cifre della chiave. Poi le colonne non si leggono in sequenza, ma secondo l’ordine stabilito dai
               numeri della chiave. Se la chiave è costituita da una parola o frase, si convertono le lettere in nu-
               meri secondo la progressione alfabetica delle lettere, come nell’esempio riportato in figura 6.14.
               La trasposizione può essere anche multipla, cioè avvenire più volte di seguito. Un altro metodo
               di trasposizione si basa sull’impiego di griglie rotanti il cui funzionamento sarà anch’esso illu-
               strato nel seguito.
               Nei sistemi a repertorio, spesso indicati con il nome di codici, si sostituiscono parole, sillabe
               o intere frasi del chiaro con gruppi cifranti costituiti da lettere o cifre. In tal modo, si formano
               vocabolari di dimensioni variabili, asseconda del numero di voci compreso da qualche decina
               fino a decine di migliaia, in funzione dell’applicazione del codice.
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               I codici si distinguono in  regolari  o  disordinati,  detti anche  intervertiti.  Nei  primi,  gli
               elementi  in  chiaro  sono  elencati  in  ordine  alfabetico  e  i  gruppi  cifranti  sono  in  ordi-
               ne  crescente  se  costituiti  da  cifre  o  alfabetico  nel  caso  di  lettere,  quindi  occorre  un  solo  li-
               bro  per  cifrare  e  per  decifrare.  Nei  codici  disordinati  i  gruppi  cifranti  sono  scelti  in


               35   Pagine di i codici particolari sono riportati nei capitoli seguenti, alle figure 7.10; 10.2; 11.7; 11.11;11.18; 15.15, ecc.

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