Page 327 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO DODICESIMO
Al contrario, i tedeschi adoperavano apparati radio anche di piccola potenza per collegamenti
all’interno delle Divisioni. Per esempio, nelle “Istruzioni tattiche per la 12 Divisione germanica”,
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protagonista il giorno 24 ottobre della nota rapidissima avanzata fino a Caporetto, si prescrive:
Dei reparti radiotelegrafisti a disposizione della Divisione, la stazione radiotelegrafica 316
verrà stabilita a Ravna presso il Comando tattico della Divisione. Il grande apparecchio ra-
diotelegrafico si sposta con lo stato maggiore della Divisione. La 24 Brigata di fanteria avrà
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a disposizione un apparecchio telegrafico medio. Il 63 fanteria un apparecchio telegrafico
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medio. Il 62 e il 23 un apparecchi telegrafico piccolo. 19
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La distribuzione alle Brigate di apparati di piccola potenza, con portata limitata e più difficil-
mente intercettabili, risponde al ben preciso obiettivo di ridurre i tempi necessari per la trasmis-
sione degli ordini lungo la catena di comando e naturalmente anche per la ricezione di rapporti
e richieste in senso inverso.
Con analoghe finalità, la maggior parte degli Eserciti belligeranti, compreso quello italiano,
avevano già iniziato l’introduzione di apparati radio da trincea. Al contrario, nell’Esercito au-
striaco i Comandi di Corpo d’Armata e di Divisione non potevano ancora permettersi il lusso di
possedere un ricetrasmettitore. Insomma, gli Austriaci non riuscivano a superare il timore che
le proprie radio comunicazioni fossero intercettate e decrittate dagli italiani. Anche durante la
preparazione di una guerra di movimento in cui si prevedeva lo spostamento del fronte fino al
Tagliamento, essi continuavano a privilegiare le intercettazioni e i rilievi radiogoniometrici e a
limitare drasticamente le trasmissioni radio, con non trascurabili conseguenze operative.
La Commissione d’inchiesta su Caporetto affermò invece categoricamente che «anche le minori
unità (nemiche) fino ai Reggimenti erano provviste di mezzi radiotelegrafici». Il grossolano erro-
re, dovuto probabilmente all’attribuzione anche alle unità austriache delle disponibilità tedesche
poc’anzi citate, dimostra lo scarso approfondimento dei temi di cui qui si tratta da parte della
Commissione. 20
Lo schieramento itaLiano
A differenza di quanto avviene nell’Esercito austriaco, la rete radio italiana - nonostante alcune
rilevanti carenze che saranno illustrate tra breve - serve quasi tutti i Comandi di Divisione e, in
alcuni casi, anche quelli di Brigata e i Raggruppamenti d’Artiglieria.
La composizione della rete radio della 2 Armata, attaccata dalla XIV Armata austro - tedesca
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nella notte tra il 23 e il 24 ottobre, è riportata nella figura 12.2 a. Secondo l’Ispettore Telegrafico,
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«vi erano stazioni presso la sede normale e presso quella tattica del Comando d’Armata, presso
i vari Comandi di Corpo d’Armata e anche presso le Divisioni e i Raggruppamenti più impor-
tanti.». Nel territorio presidiato dall’Armata operavano 28 stazioni campali di varia potenza e le
stazioni fisse di Osoppo e Gorizia.
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Dalla figura e dai tabulati della 2 Sezione Radiotelegrafica addetta all’Armata (figura 12.2b) si
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deduce che non risultavano ancora connessi alla rete radio i comandi del VII C d A. e delle sue
Divisioni (62 e 3 ), da poco tempo intervenuti nella zona, ma che saranno direttamente coinvolte
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nelle operazioni tendenti a contrastare l’offensiva austro-tedesca.
Inoltre, al momento dell’attacco, alcune stazioni erano in corso di installazione a seguito degli
19 12 Divisione di Fanteria, Istruzioni speciali N° 245, Ott.1917, in Comando 2 Armata, Sezione Informazioni, Notizie
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sull’avanzata austro – tedesca dall’Isonzo al Piave, p.49, AUSSME fondo H4, busta 28.
20 Relazione della Commissione, op. cit., p. 227.
21 AUSSME, fondo E1, b. 105.
22 Ispettorato Telegrafico della 2 Armata,Organizzazione dei servizi di comunicazione della 2 Armata prima dell’offensiva
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nemica, p. 3 - 4, ISCAG, Racc. 232.
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