Page 328 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
spostamenti dei relativi comandi e non si riuscirà ad attivarle prima dell’inizio dell’offensiva
austro - tedesca. Due di questi impianti appartengono rispettivamente al comando del IV Corpo
d’Armata, e a quello della 43 Divisione da esso dipendente, trasferitisi nei giorni immediatamen-
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te precedenti, che dovranno affrontare l’offensiva nemica senza l’ausilio della radio. Solo la 50 a
ela 46 Divisione del IV Corpo sono collegate alla rete, ma non al Comando da cui dipendono.
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Insomma, proprio nella zona ove avviene lo sfondamento delle linee italiane, si verifica una
rilevante mancanza di collegamenti radio.
Tra i tre Corpi direttamente investiti dall’attacco, il solo Comando di CdA dotato di una radio
funzionante è quello del XXVII del generale Badoglio che ha in dotazione un ricetrasmettitore
da 200 Watt “in cofani”, perfettamente funzionante, facilmente trasportabile e collegabile di-
rettamente con il Comando Supremo a Udine, con alcune delle Divisioni dipendenti o operanti
nelle zone adiacenti e con il Comando della 2 Armata a Cormons, attraverso Civitale del Friuli.
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Tuttavia, Badoglio non farà buon uso della sua radio durante i combattimenti.
La carenza di stazioni radio in alcuni Comandi della 2 Armata, verificatasi per i motivi poc’anzi
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esposti, non è stata fino ad ora inclusa nell’ambito dei possibili fattori che hanno provocato la
mancanza di collegamenti tra i comandi delle sue più importanti unità combattenti, dopo il di-
sastroso bombardamento precedente l’attacco austro tedesco. Anche nell’ambito dell’indagine
condotta dalla Commissione d’inchiesta, riguardante specificatamente il tema delle comunica-
zioni, non viene rivolta alcuna domanda ai protagonisti di quei giorni sulla reale situazione delle
stazioni radio e sulle eventuali conseguenze della loro mancanza.
attività di radio inteLLigence prima deLL’attacco
A differenza di quanto era avvenuto nei mesi precedenti, in ottobre, qualche stazione radio au-
stroungarica inizia a trasmettere, sempre con la consueta parsimonia. L’aumento di attività, ri-
levata dagli intercettatori italiani sul fronte dell’Isonzo, a partire da circa la metà del mese,
unitamente alla presenza di numerose radio campali tedesche, è interpretato come segno di un
attacco imminente.
Notizie sui rilievi radiogoniometrici e sugli ascolti effettuati dagli italiani sono contenute nel
bollettino radiogoniometrico dei mesi di novembre e dicembre 1917, comprendente anche alcu-
ne notizie sui rilevamenti del mese precedente e nella già citata relazione sulle attività della 1 a
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Sezione Radiogoniometrica redatta alla fine delle ostilità.
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Le stazioni goniometriche di Codroipo e Padova individuano trasmettitori nemici «dislocati se-
condo una linea estesa dal mare nella regione di Trieste fino a nord di Langefeld; più numerosi
verso Tolmino» e distinguono chiaramente «le stazioni con nominativi di servizio austriaci da
quelle con norme tedesche». Queste emittenti, pur sovrapponendosi sul territorio, costituiscono
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due reti separate comunicanti raramente tra loro.
23 L’altro impianto in allestimento apparteneva ai comandi di due Brigate. Le due stazioni operative erano dislocate a
Serpenizza (50 ) e a Smast (46 ). Anche la 32 Divisione di riserva era priva di radio.
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24 3 Reggimento Genio Telegrafisti, 1 Sezione Radiogoniometrica, Stazioni RT campali austro – tedesche Bollettino N°
4, 3 gennaio 1918, ISCAG, Racc.249. Questo rapporto di 21 pagine dattiloscritte è firmato dal tenente Magni, diretto pro-
tagonista di quelle vicende
25 3 Reggimento Genio Telegrafisti, 1 Sezione Radiogoniometrica, Relazione sull’operato della 1 Sezione radiogoniome-
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trica nella presente guerra, novembre 1918, p. 3, ISCAG, Racc. 242. Nella relazione redatta dal Tenente Giuseppe Dotto
si legge: «Prima dell’offensiva dell’ottobre 1917, l’ufficio goniometrico poté stabilire il successivo concentramento di
stazioni campali austriache specie nella zona di Tolmino, e seguirne gli spostamenti».
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26 Reggimento Genio Telegrafisti, 1 Sezione Radiogoniometrica, Relazione sull’operato, op. cit., p. 1.
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