Page 332 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               incompetenza ed eroismo
               Dalla memoria del colonnello Cannoniere, comandante dell’Artiglieria del XXVII CdA e da
               altre testimonianze, si deduce che l’impianto radio addetto al comando del Corpo, inizialmente
               dislocato a M. Ostrykraz, ove serviva anche il comando dell’Artiglieria del XXVII, il giorno 22,
               aveva seguito il comandante generale Badoglio, nello spostamento a Kosi (o Cosi), lasciando sul
               posto un ricevitore, destinato a registrare le disposizioni del Generale. 36
               Risulta anche che nella giornata del 24 Badoglio si sposta più volte e trasferisce la sede del
               comando prima nelle cave di Kambresco, sede invernale del Comando, e poi a Liga, provocando
               un andirivieni di staffette e di ufficiali delle unità subordinate, alla spasmodica ricerca di ordini
               da parte del Comando.
               Secondo von Below, la posizione della stazione RT di Kosi e la sua funzione al servizio del
               Comando del XXVII C. d. A. sarebbero state individuate, due giorni prima dell’attacco, cioè su-
               bito dopo lo spostamento a Kosi, così che l’artiglieria della XIV Armata, avrebbe bersagliato l’o-
               biettivo sin dall’inizio del giorno 24, costringendo la stazione e il Comando associato a «vagare da
               un punto all’altro». Quando l’antenna dell’impianto veniva danneggiata dai tiri di artiglieria, oltre
               alla sua pronta riparazione, si sarebbe attuato anche lo spostamento dell’intera stazione, nell’in-
               tento di salvarla dai colpi successivi, e con essa della sede del Comando del Corpo che, indivi-
               duata dai radiogoniometri e nuovamente presa di mira, «si rimetteva a vagare, veniva di nuovo
               centrata e continuava a trasmettere per radio la propria impossibilità ad esercitare il comando».  37
               Il racconto di von Below contiene certamente qualche esagerazione anche perché, tenendo conto
               dei tempi necessari per riparare l’antenna, effettuare lo smontaggio degli apparati, spostarsi nella
               nuova posizione e installare nuovamente apparati e antenna, il trasferimento può essere avvenu-
               to non più di un paio di volte nel periodo in cui la stazione è rimasta attiva: appunto da Kosi a
               Kambresco e poi a Liga. Infatti, secondo il rapporto della 2 Sezioneradiotelegrafica, la stazione,

                                                                     a
               è stata «abbandonata e distrutta alle ore 17 dopo aver prestato regolare servizio fino alle ore 13
               […] malgrado l’aereo (l’antenna) venisse ripetutamente colpito dalle granate: furono salvati i
               cifrari e due cofani degli apparecchi».
                                                  38
               Comunque, è accertato che il motivo del “girovagare” di Badoglio, senza escludere la necessità
               di porsi in diretto contatto con i  comandi residenti a Kambresco e a Liga, deve attribuirsi all’
               intenzione di salvare dai colpi dell’artiglieria tedesca la stazione radio che restava l’unico mezzo
               disponibile per cercare di contattare le unità dipendenti e di comunicare con Cividale, sede del
               Comando della 2 Armata.
                               a
               A proposito dell’intero episodio, è comprensibile che nei momenti drammatici dello sfondamen-
               to del fronte, si sia incorsi in gravi errori, anche nell’impiego della radio, trascurando ogni cau-
               tela per proteggersi dalle localizzazioni e intercettazioni nemiche. Tuttavia, la vicenda narrata da
               von Below dimostra una scarsa consapevolezza da parte del principale protagonista e dei suoi
               collaboratori, sui rischi insiti nell’uso del mezzo e una completa ignoranza delle contromisure
               applicabili per sfuggire al vero e proprio inseguimento con esso attuato dal nemico. 39

               36   Comando Artiglieria del XXVII Corpo d’Armata, Memoria al Comando Artiglieria della II Armata, a firma del Colonnello
               Cannoniere, 31 gennaio 1919, AUSSME, fondo H4, busta 28.
               37   Il racconto attribuito a Von Below è contenuto nel libro di F. Fadini, Caporetto, op. cit. p. 183 -184, basato sulle carte
               inedite del Generale tedesco. La notizia è confermata anche da altre fonti citate nello stesso libro.
               38   Seconda Sezione Radiotelegrafica d’Armata, I movimenti op. cit., p.1 - 2.  I due cofani sono evidentemente quelli conte-
               nenti gli apparati, ricevente e trasmittente, della stazione da 200 W. La stazione, attribuita in altri documenti della Sezione
               al Comando del XXVII C d A, è definita in questo rapporto come stazione del Comando d’Artiglieria del XXVII Corpo ed
               era evidentemente usata dai due comandi prima dello spostamento di Badoglio a Kosi. Nel resoconto del comandante della
               2 Sezione radiotelegrafica non si indica la causa del fuori servizio definitivo.
                a
               39   Sembra che i dispacci fossero trasmessi da questa stazione addirittura in chiaro. E’ evidente che sarebbe stato opportuno
               trasmettere dispacci cifrati, molto brevi e ben distanziati tra loro in modo da non dar tempo ai radiogoniometri nemici di
               individuare la posizione del trasmettitore che richiedeva sempre almeno alcuni minuti. Forse però non ci si rendeva conto

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