Page 334 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
In realtà, oltre ai due citati spostamenti della stazione di Cormons della 2 Armata, tutti gli im-
a
pianti della 3 Armata iniziano il ripiegamento dal giorno 27 e sono trasferiti ordinatamente oltre
a
il Piave, senza effettuare alcuna trasmissione durante il percorso, ad eccezione delle stazioni
campali da 1,5 KW addette al Comando d’Armata e ai tre CdA - il XIII, l’VIII e il XXIII – che,
durante i dieci giorni impiegati per il ripiegamento oltre il Piave, attuano pochissimi collegamen-
ti tra i rispettivi Comandi, si ritiene non più tre volte per ciascuna stazione. 43
intercettazioni di dispacci itaLiani
Nonostante la scarsità delle trasmissioni radio italiane durante la ritirata, gli Austro - Tedeschi
riescono a ottenere alcune informazioni di carattere operativo, anche perché il generale Badoglio
non è il solo a fare cattivo uso della radio, nelle circostanze drammatiche dei primi giorni della
battaglia e durante il ripiegamento. Dispacci con richieste di aiuto o dichiarazioni di impotenza
per mancanza di armi, munizioni, ecc. vengono non di rado intercettati.
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Oltre agli annunci di “spianto” che, unitamente ai rilevamenti radiogoniometrici, possono aver
fornito indicazioni utili sulle linee della ritirata italiana, Ronge cita, come esempio di successo
ottenuto mediante le intercettazioni radio, un rapporto della X Armata austriaca che, con questo
mezzo, si sarebbe «orientata sulle intenzioni dei comandi italiani e sui movimenti e raggruppa-
menti di truppe nella zona Carnia», sfruttando queste preventive conoscenze a scopo operativo.
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Negli scritti di Ronge e di Figl, non si menzionano esplicitamente altri risultati ottenuti mediante
decrittazioni di dispacci radio durante la dodicesima battaglia dell’Isonzo e il conseguente ripie-
gamento italiano, mentre le già menzionate fonti tedesche offrono qualche notizia supplementa-
re, ottenuta probabilmente dal Penkala della XIV Armata.
Particolarmente interessante è l’interpretazione di alcuni dispacci citata dal generale Kraft, a
cominciare dal giorno 31 di ottobre, quando la ritirata dalla zona dolomitica da parte della 4 a
Armata, annunciata dallo «smantellamento delle stazioni radio dal Trentino fino a Cortina
d’Ampezzo», costituisce un chiaro sintomo che gli Italiani intendono «stabilire al Piave la loro
nuova linea difensiva e che la difesa del Tagliamento, per quanto in alcuni punti potesse dimo-
strarsi vivace, serva ormai soltanto per coprire la ritirata».
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Il 2 novembre, l’istallazione a Pordenone della stazione R.T. appartenente al Comando della 3 a
Armata italiana e la notizia ottenuta via radio dell’arrivo di 100.000 francesi «inducono a non
escludere che il nemico (gli Italiani N.d.A.) abbia intenzione di consolidarsi sul Tagliamento». 47
Il giorno successivo, perviene al Comando della XIV Armata un sunto dell’intercettazione di un
dispaccio trasmesso dal Comando Supremo italiano da cui si potrebbe dedurre che gli Italiani
intendono ancora «tenere la linea del Tagliamento con un prolungamento a nord lungo il torrente
Degano fino al fronte del Trentino». Ma, a quella data, l’informazione non è più attuale perché
«un simile intendimento risulta già superato dagli eventi».
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L’alternarsi delle ipotesi sulle intenzioni del generale Cadorna dedotte dalle decrittazioni poc’anzi
citate dimostra la discutibile attendibilità di informazioni ottenute talvolta forzatamente, forse
anche come effetto di una certa prudenza mantenuta dai comandi italiani nel diramare via radio
43 Terza Sezione Radiotelegrafica d’Armata, Copia del Diario Storico Militare, dal 26 ottobre 1917 al 28 febbraio 1818,
zona di Guerra, 28 febbraio 1918; Relazione sulla sistemazione delle comunicazioni radiotelegrafiche durante il ripiega-
mento dal Carso al Piave, ISCAG, Racc. 242. Il 26 era stata spiantata solo la stazione RT di Medea, la più vicina alla zona
presidiata dalla 2 Armata.
a
44 O.J.Horak, Oberst a. D, Andreas Figl, op. cit., p 191.
45 M. Ronge, Der Radiohorch, op. cit., p, 26. La X Armata austriaca sarebbe venuta a conoscenza dell’ordine dato alle trup-
pe dell’Alto Tagliamento di ritirarsi sulla linea Forcella – Losco – Medina e della situazione creatasi nel Cadore nell’area
Comelico – Agordino. Ciò avrebbe favorito la cattura di numerosi prigionieri italiani.
46 K. Kraft, op. cit. p. 233 -.234.
47 ibidem, p.258.
48 ibidem, p. 263.
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