Page 336 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
lo svolgersi delle operazioni, come era invece avvenuto dopo la battaglia di Caporetto», ove per
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“stasi” si intende verosimilmente l’interruzione dei flussi informativi.
A parere di Ronge, le manchevolezze anzidette si sarebbero potute eliminare mediante la mecca-
nizzazione dei reparti di telegrafisti cioè, si suppone, creando le condizioni per realizzare rapida-
mente collegamenti diretti, via filo, dalle stazioni radio ai Penkala, dedicati alla trasmissione dei
dispacci intercettati. Cosa molto più facile a dirsi che a farsi, durante una guerra di movimento.
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Tuttavia, quando i risultati di un’offensiva, come quella iniziata dalla XIV Armata il 24 ottobre,
sorpassano ogni più rosea aspettativa, le disfunzioni rilevate passano in secondo piano, attri-
buendole genericamente a difetti intrinseci dei sistemi di Telecomunicazione, contrariamente a
quanto accaduto dopo le sconfitte subite dagli Austroungarici a Gorizia e alla Bainsizza, quando
gli esiti negativi erano stati ascritti da Boroevic a inefficienze del Servizio Informazioni e in
particolare della COMINT nel proprio Esercito.
i riLievi radiogoniometrici itaLiani
Nel periodo critico dello spostamento del fronte dall’Isonzo al Piave, le intercettazioni e localiz-
zazioni operate dalla 1 Sezione radiogoniometrica sono proseguite senza soluzione di continui-
a
tà, con l’esclusione dei tre giorni necessari per l’«avventuroso» spostamento iniziato a Codroipo
il 28 ottobre e concluso in località Arcella presso Padova e di pochissimi altri giorni impiegati
per ripiegare e dispiegare gli impianti. In queste fortunose circostanze, il personale è riuscito a
«mettere in salvo la quasi totalità del proprio materiale nonché quello di altre Sezioni che aveva-
no formato in Codroipo un distaccamento provvisorio». 56
Il Servizio Informazioni italiano manifesta, subito dopo la battaglia, viva preoccupazione per la
sorte della Sezione, venendo a mancare per qualche giorno le consuete spedizioni di dispacci
nemici intercettati. Il 29 ottobre il Capo della Sezione U richiede all’Ispettorato del Genio che
«la stazione RT già di Codroipo, ovunque sia stata spostata, comunichi alla Sezione R le inter-
cettazioni nemiche con l’alfabeto convenzionale stabilito nel gennaio scorso». 57
Inoltre, a testimoniare l’importanza attribuita alle informazioni ottenute mediante la decritta-
zione dei dispacci nemici, specie nelle difficili circostanze di quei giorni, il capo del Servizio
Informazioni, Colonnello Odoardo Marchetti, sottolinea in un telegramma inviato alla Sezione
U, la necessità di non interrompere, ma di intensificare il «servizio d’ascolto RT, avvalendosi
delle stazioni di Treviso, Verona, Padova ed ex Codroipo», invitate a trasmettere alla Sezione R
i radiotelegrammi nemici intercettati per via telegrafica .
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Prima ancora che l’Ispettorato del STM possa inviare rassicurazioni riguardo alla sorte della
Sezione, i rilievi radiogoniometrici che avevano fornito utili indicazioni sulla presenza delle sta-
zioni campali tedesche e austriache nei giorni antecedenti l’attacco, ricominciano a funzionare.
La Sezione, appena ritornata operativa, provvede a stabilire cinque stazioni d’ascolto presso
Padova destinate ad aumentare nei mesi immediatamente successivi, insieme a una rete di sta-
zioni radiogoniometriche. 59
Le relazioni giornaliere della Sezione contengono in allegato le cartine dei rilevamenti vergate a
54 . M. Ronge, Spionaggio, op.cit. p. 342.
55 M. Ronge, Der Radiohorch, op. cit., p. 26
o
56 3 Reggimento Genio Telegrafisti, 1 Sezione Radiogoniometrica, Relazione sull’operato.., op. cit. p.3.
a
57 Comando Supremo, Servizio Informazioni, Sezione U, Comunicazione urgente Prot. N° 14006/S del 29 ottobre 1917,
ISCAG, Racc. 223.
58 Comando Supremo, Servizio Informazioni, Sezione U, Copia di telegramma in arrivo del 30 ottobre 1917, ibidem.
59 Le prime stazioni d’ascolto sono disposte ad Altichiero, Vigodarzere, S. Antonino, Villa Tiziano e Villa Massa, seguite
subito dopo da Portomaggiore e Parma. Le stazioni radiogoniometriche sono ad Asolo, Portomaggiore e San Niccolò di
Trebbia.
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