Page 341 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO DODICESIMO
Si nota come la tipologia dei gruppi cifranti dei crittogrammi austroungarici, riportata nella
relazione di Magni - cinque lettere e talvolta tre cifre – risulti confermata, con l’eccezione dei
crittogrammi cifrati con l’“AK” in cui i gruppi cifranti sono di due lettere.
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Oltre ai cifrari sopraelencati, il codice di servizio a cinque lettere, denominato “ignaz”, del quale
numerosi termini risultavano noti da tempo agli Italiani, viene utilizzato in questo periodo per le
comunicazioni di servizio delle stazioni radio austriache, e continuerà ad esserlo anche nell’anno
successivo.
Infine, rispondendo ai quesiti posti dagli Alleati riguardo alle caratteristiche generali dei cifrari
austroungarici, Sacco e collaboratori evidenziano la tendenza a impiegare per lungo tempo gli
stessi sistemi cifranti, cambiando le chiavi frequentemente, con cadenza anche giornaliera, solo
per alcuni di essi. Dagli esempi sopra riportati si evince comunque che numerosi sistemi di cifra-
tura correntemente usati dalle stazioni radio e dalle unità combattenti austroungariche mostrano
una semplicità quasi sconcertante!
Anche i Tedeschi, nell’ottobre e novembre del 1917, impiegano prevalentemente cifrari a tre let-
tere e qualche volta a due lettere, che, con molta probabilità, corrispondono a due tipologie dei
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già citati “codici di trincea” in vigore al fronte occidentale, sin dall’inizio del 1917. Le semplici
tabelle denominate Befehstafel (Tabelle di comando) con gruppi cifranti costituiti da due lettere,
come quelli dell’austriaco “AK”, di interpretazione relativamente facile, sono rimaste in servi-
zio presso reparti subordinati dell’Esercito tedesco fino al marzo del 1918. Il Tenente Magni
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mostra, in alcuni passi dei suoi scritti, la conoscenza delle disposizioni diramate via radio dalle
stazioni tedesche e non si esclude perciò che egli riuscisse a decrittare alcuni dispacci, ancor
prima dell’arrivo nella zona di guerra degli analisti inviati da Roma nei primi giorni di dicembre.
iL decentramento crittografico itaLiano
L’esistenza di un servizio di intercettazioni radiotelegrafiche nell’Esercito italiano, nota agli
Austroungarici sin da marzo del 1917, era stata confermata da alcuni dispacci intercettati suc-
cessivamente, provocando l’adozione di ulteriori cautele nelle trasmissioni radio dell’Esercito
Imperiale. Invece, durante lo spostamento del fronte dall’Isonzo al Piave, non erano cadute in
mani austriache documenti, apparati o informazioni di qualche rilievo sulle intercettazioni e
decrittazioni dei dispacci radio operate dagli Italiani perché la Sezione Radiogoniometrica, nel
lasciare Codroipo, aveva portato con se i documenti più importanti e distrutto tutti gli altri e,
d’alta parte, non esisteva ancora presso il Servizio Informazioni delle Armate alcun nucleo dedi-
cato ad attività radiogiornalistiche e crittografiche.
Come si è accennato, Reparti crittografici presso le Armate saranno costituiti nei primi mesi del
1918, ma il decentramento delle funzioni di decrittazione ha luogo già all’inizio di dicembre
dell’anno precedente. Nella relazione compilata a fine guerra dalla 1 Sezione Radiogoniometri-
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ca si legge infatti: «Il Servizio Informazioni installò, i primi di dicembre, presso la Sezione, un
“Distaccamento Crittografico” per la decifrazione dei telegrammi intercettati». 72
Inoltre, nei Diari della Sezione U si riporta in data 2 dicembre la notizia che il Tenente Franzot
è stato inviato dal Reparto crittografico alla 1 Sezione Radiogoniometrica, con l’incarico «della
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immediata decifrazione dei radio telegrammi intercettati», unitamente alla richiesta inviata all’i-
spettore Capo del STM di provvedere «affinché egli possa istallarsi presso la Sezione suddetta
la quale dovrà mettere a sua disposizione i radiotelegrammi intercettati e ciò indipendentemente
69 3 Reggimento Genio Telegrafisti, 1 Sezione Radiogoniometrica, Bollettino N° 4, op. cit. p. 2.
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70 Ibidem.
71 D. Kahn, op. cit., p.265 - 266.
72 3 Reggimento Genio Telegrafisti, 1 Sezione Radiogoniometrica, Relazione sull’operato.., op. cit. p.3.
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