Page 342 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               dal quotidiano invio degli stessi alla sezione R (a conferma di precedenti accordi verbali)». 73
               Il Distaccamento del Reparto crittografico comandato dal Tenente Franzot presso la 1 Sezione
                                                                                               a
               Radiogoniometrica è un chiaro indizio della capacità ormai acquisita dagli analisti italiani di
               decrittare rapidamente i dispacci campali austriaci e tedeschi. Si ritiene inoltre che la decisione
               di procedere al decentramento sia stata adottata proprio durante la battaglia d’arresto, a causa
               dell’aumento di materiale crittografico, cioè di dispacci campali tedeschi e austriaci divenuti
               disponibili al fronte terrestre nel novembre del 1917.
               Questa soluzione consente infatti di analizzare i crittogrammi delle stazioni campali nemiche
               subito dopo l’intercettazione e, per quelli con cifrari già noti, di inviare immediatamente i testi in
               chiaro ai Comandi operanti al fronte, riducendo, nel contempo, il lavoro di routine dell’oberato
               Reparto di Roma. Si osserva come gli Austriaci avessero, già da tempo, adottato una misura ana-
               loga istituendo i Penkala, tra l’altro per rendere più spedita la decrittazione dei dispacci italiani
               che pervenivano loro in notevoli quantità.
               Naturalmente, il decentramento parziale operato nel dicembre - e ancor più quello capillare
               dell’anno successivo - richiedono un ulteriore impegno del maggiore Sacco per organizzare e
               rendere operative le nuove strutture, dopo aver formato un gruppo di analisti capaci di operare in
               modo autonomo in posizioni lontane dalla sua guida.


               i cambiamenti dei cifrari itaLiani
               Le catture o le perdite dei cifrari avvenute durante la dodicesima battaglia dell’Isonzo e nei giorni
               immediatamente successivi, induce gli enti responsabili della loro salvaguardia a cambiarli non
               appena ripreso il completo controllo delle radio comunicazioni campali. Le copie delle tabelle
               cifranti e decifranti del Cifrario Speciale, distribuite alle varie unità della 2 Armata nell’agosto
                                                                                    a
               1917, eranopiù di cento  alcune delle quali dichiarate smarrite o bruciate durante la ritirata, ren-
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               dendo necessaria la loro sostituzione con nuove tabelle avvenuta tra il cinque e l’otto di novembre.
               Le fonti austriache tornano a parlare dello “Speciale” con riferimento alle nuove tabelle a cui
               attribuiscono il nome di “Cifrario Rosso Speciale II” sequenziale, nella loro interpretazione,
               rispetto alla versione del Rosso con semplice inversione nei gruppi e chiave additiva che, in
               giugno, era stata facilmente risolta.  Le prime tabelle cifranti - decifranti dell’agosto successivo
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               non rientravano quindi nella numerazione adottata dagli analisti austroungarici.
               Ronge dichiara che la soluzione delle nuove tabelle, entrate in servizio a metà novembre, sarebbe
               stata ottenuta, con notevoli difficoltà, mediante lo sforzo congiunto dei tre Penkala installati nelle
               nuove località di Udine, San Vito al Tagliamento e Vittorio Veneto, coordinati da Andreas Figl.
                                                                                                      76
               Quest’ultimo invece, nel descrivere il metodo seguito per la soluzione, fa intendere di aver fatto tutto
               da solo, visitando poi i Penkala solo per istruirli sull’uso delle tabelle ricostruite.  Comunque sia,
                                                                                        77
               non si esclude che, per ottenere questo successo, gli analisti austriaci abbiano ricevuto un consistente
               aiuto utile a comprendere il sistema di sopracifratura adottato, dall’esame degli esemplari della pri-
               ma versione catturati durante la loro avanzata. La disponibilità delle tabelle precedenti che, come già
               illustrato, non risulta fossero state risolte, avrebbe quindi facilitato la forzatura della nuova versione.


               73   Diari della Sezione U, op. cit., del dicembre 1917, AUSSME, fondo B1, 101D Vol. 359d. Il tenente Franzot rientrerà al
               Reparto crittografico di Roma il 15 marzo del 1918, sostituito nel suo incarico dal Tenente Franchini (Diari della Sezione
               R, op. cit., AUSSME, fondo B1, 101S,).
               74   Ufficio Informazioni, Sezione U, Lettera Prot.1022 P, del 18 gennaio 1918, AUSSME, fondo F4, ,busta 260.
               75   M. Ronge, Der Radiohorch, op cit., p. 52.
               76   ibidem, p. 23.
               77   O.J.Horak, Oberst a. D, Andreas Figl, op. cit., p. 193. Sul metodo impiegato esistono alcuni dubbi, specie riguardo alla
               corrispondenza tra i numeri di riga 00 e 35 (rispettivamente riga originaria del “rosso” e cifratura corrispondente), indicata
               da Figl come “appiglio” utilizzato per iniziare la penetrazione. Il numero delle pagine del Rosso è ritenuto da Figl uguale
               a 242, mentre in realtà è pari a 252.

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