Page 44 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Gabinetto e due Uffici speciali: Topografico per la parte geodetica e militare con compiti anche
informativi. A comandare quest’ultimo ufficio, operativo fin dal tempo di pace, fu destinato il
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tenente colonnello Enrico Giustiniani.
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Nel 1855 che può considerarsi l’anno di costituzione del Servizio Informazioni nell’Esercito
Sardo, il Ministro della Guerra, Generale Alfonso La Marmora emanò una Breve istruzione sul
servizio degli ufficiali del Corpo reale di stato maggiore in tempo di guerra, in cui si prevedeva
la suddivisione del “servizio degli ufficiali” in cinque branche, le ultime due delle quali riguar-
danti le missioni speciali e il servizio segreto.
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Il documento di La Marmora conteneva, tra l’altro: istruzioni per le missioni segrete, le cosiddet-
te “girate”, cioè le ispezioni «onde esplorare i mezzi di sussistenza, di trasporto, le risorse locali,
le condizioni fisiche o politiche» in una determinata aerea; le norme per trattative preliminari,
armistizi, convenzioni e simili da tenersi col nemico; l’esame di prigionieri e disertori nemici e
lo scambio dei primi; il servizio delle spie per esplorare i mezzi e la forza del nemico e le condi-
zioni politica di province estere.
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A proposito di spie, l’Istruzione raccomandava di usare molta accortezza nella scelta di tali
soggetti e di verificare l’attendibilità dei loro rapporti, che a causa di un doppio gioco della
spia allettata da un doppio compenso, avrebbero potuto rivelarsi falsi. Occorreva punire, con
particolare rigore, le spie che tradivano, ricompensando, invece, quelle che per zelo, sprezzo del
pericolo e franchezza avessero recato importanti e sicure informazioni.
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L’Istruzione di La Marmora del 1855 lasciava ancora al Corpo di Stato Maggiore funzioni di
carattere prettamente esecutive più che organizzative, come se il principio napoleonico dell’ac-
centramento delle funzioni del comandante, al quale l’Armata Sarda era tenacemente attaccata,
non dovesse essere attenuato dall’esigenza di affiancare al comandante in capo, ufficiali compe-
tenti e capaci, non più semplici raccoglitori e fornitori d’informazioni sul nemico e sul terreno,
ma anche veri e propri collaboratori nell’impostazione ed organizzazione del servizio segreto. In
pratica, non era ancora permanentemente costituito, in tempo di pace, un organo all’interno del
Corpo composto di personale specializzato nella branca informazioni ed esclusivamente dedito
allo svolgimento di tale particolare ed impegnativo servizio.
Ovviavano al problema, almeno in parte, le funzioni attribuite al costituendo “Ufficio Militare
del Corpo Reale dello Stato Maggiore” che comprendevano, tra l’altro, la raccolta di materiali
atti a far conoscere “in ogni tempo” la statistica militare e i mezzi di guerra delle altre potenze,
specie se confinanti con lo Stato e la redazione di memorie riguardanti la topografia e la statisti-
ca di quei Paesi considerate sotto l’aspetto militare. L’Ufficio doveva specialmente esplorare le
Ordine del giorno n. 712 del 16 luglio 1853, Registro degli ordini generali relativi al servizio del Corpo (1851-1856),
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AUSSME fondo L-3 Studi particolari, busta 298. In precedenza, l’Ufficio era articolato su tre Divisioni. Con ordine del
giorno del n. 759 in data 22 novembre 1854 fu stabilito l’organico del personale dei due Uffici. Quello Topografico si com-
poneva di 11 ufficiali superiori ed inferiori e quello Militare di 7
Giustiniani mantenne a lungo tale incarico e nel 1856 gli si affiancò come vice direttore il maggiore Giuseppe Gaetano
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Govone.
Il documento porta la data dell’aprile 1855, coincidente con la partenza della spedizione piemontese in Crimea.
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Al capo di stato maggiore competeva tra l’altro, la tenuta dei registri degli ufficiali atti “ad incombenze particolari” e
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delle spese sostenute relative al pagamento delle spie.
La spia una volta sottoposta ad interrogatorio, da eseguire rigorosamente in disparte, avrebbe dovuto rispondere ad una
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precisa serie di domande: 1) collocamento dei quartier generali del nemico, dei parchi, delle linee di battaglia, delle riserve,
dei magazzini, degli ospedali; 2) forza dei corpi ed il nome dei comandanti principali; 3) se il nemico era in attesa di rinforzi
e da quale parte devono giungere; 4) mosse che il nemico intende effettuare; 5) notizie che circolavano nel campo avver-
sario; 6) luoghi dove si procacciava i viveri e se questi erano abbondanti; 7) malattie che affliggevano le truppe nemiche e
la loro causa; 8) se la posizione occupata era trincerata; 9) se era intenzionato ad effettuare la riparazione o realizzazione di
strade, ponti, canali, ecc.; 10) perdite subite dal nemico nei combattimenti o per altre cause; 11) quale era l’atteggiamento
della popolazione, e quali le risorse economiche del paese occupato dal nemico. Era inoltre prescritto di evitare che le spie
soggiornassero presso il Quartier generale o che frequentassero la truppa.
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