Page 46 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               Maggiore.  L’Ufficio Superiore del Corpo di Stato Maggiore comprendeva anche l’Ufficio Mi-
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               litare, comandato dal colonnello Federico Ceva di Noceto fino al 1866 quando fu sostituito dal
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               colonnello Edoardo Driquet.
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               Nel marzo 1866, il generale Govone e il colonnello Edoardo Driquet furono inviati a Berlino dal
               Ministro della Guerra, generale La Marmora, col compito di trattare l’alleanza con la Prussia,
               lasciando le incombenze dell’Ufficio Militare al colonnello Enrico Avet. Rientrato in Italia nel
               giugno di quell’anno, il colonnello Driquet riprese le proprie funzioni presso il Quartier generale
               piemontese, dedicandosi ad intensificare l’attività informativa nei territori veneti, nella previsio-
               ne del prossimo conflitto con l’Austria. A tale scopo, oltre all’Ufficio Informazioni mobilitato
               presso il Quartier generale, ci si avvaleva anche di sedi staccate, a Brescia, mentre a Torino si
               gestiva l’emigrazione veneta 20
               Proprio alla vigilia della battaglia di Custoza, però, il colonnello Driquet fu destinato ad altro
               incarico presso il Quartier generale dell’Armata, privando così l’organizzazione informativa del
               suo capo e principale animatore. Il generale Alberto Pollio commenterà lo spostamento ad altro
               incarico del capo dell’ufficio informazioni, avvenuto qualche giorno prima dell’inizio delle osti-
               lità, sostenendo che «al Quartier generale piemontese non si dava la voluta importanza a detto
               servizio, probabilmente a causa del fatale preconcetto in cui si era: che gli Austriaci avrebbero
               fatto la guerra esclusivamente difensiva». 21
               In effetti, la notizia del passaggio dell’Adige da parte delle forze austriache fu comunicata da un
               informatore del prefetto di Brescia alla 5ª Divisione italiana, il cui comandante, però, non ritenne
               opportuno avvisare il Quartier generale.
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               L’esperienza della terza guerra d’indipendenza consigliò un’ampia trasformazione della struttura
               organizzativa dell’alto comando. Nel 1867, pertanto, l’Ufficio Superiore fu sostituito dal Comando
               Generale del Corpo di Stato Maggiore che ebbe alle dipendenze i tre Uffici: Militare, Tecnico e
               Contabilità, oltre alla Scuola superiore di guerra e ad una sezione staccata dell’Ufficio di Stato
               Maggiore in Napoli.  L’Ufficio Militare si ristrutturò su quattro sezioni: statistica militare ed in-
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               formazioni; storico-militare, archivio e biblioteca; topografico-militare; pubblicazioni militari.
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               Per la prima volta, quindi, fin dal tempo di pace, fu introdotta la dizione “informazioni” per me-
               glio qualificare l’organo del Corpo di Stato Maggiore destinato alle operazioni di Intelligence.
               Inoltre, la direzione dell’Ufficio Militare fu affidata ad un generale anziché ad un colonnello alle
               dirette dipendenze del Comandante generale del Corpo di Stato Maggiore. Il colonnello Avet,

                  Regio decreto che approva l’annesso regolamento sul riordinamento del Corpo di Stato Maggiore, 24 gennaio 1861.
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               L’Ufficio Superiore avente competenze in materia di lavori geodetici, topografici, militari, di contabilità, fu strutturato
               su quattro Uffici ed una Direzione: Ufficio Segreteria; Ufficio Tecnico su tre sezioni (geodetica, topografica, stamperia);
               Ufficio Militare su due sezioni (militare, archivio-biblioteca); Ufficio Contabile su due sezioni; Direzione della Scuola di
               applicazione del Corpo.
                  Le sezioni dipendenti erano comandate da un maggiore; gli ufficiali addetti erano 4 capitani e 4 luogotenenti, oltre a 3
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               scrivani ed un archivista. Tra le incombenze del Comitato consultivo di Stato Maggiore figuravano anche quelle di stabilire i
               lavori annuali degli ufficiali del Corpo, inclusi quelli intrapresi dal personale dell’Ufficio Militare.
                   L’Ufficio  Informazioni  mobilitato  presso  il  Quartier  generale  comprendeva  i  capitani  Stanislao  Mocenni  e  Giovan
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               Battista Rebagliati; la sede staccata di Brescia era diretta dal capitano Ottavio Ceresa di Bonvillaret quella di Ferrara dal
               capitano Francesco Carenzi; capo dell’ l’emigrazione veneta era l’ing. Alberto Cavalletto.
                  Alberto Pollio, Custoza (1866), Ministero della Guerra – Ufficio Storico, Roma, 1923, p. 332-333.
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                  Ottavio zoppi, Una leggenda sulle informazioni militari nel 1866, “Rivista Militare Italiana”, 1906, p. 2155 -2165. «All’infuori
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               dell’esercito, e prima ancora che questo entrasse in campagna, il prefetto di Brescia aveva organizzato per conto proprio ed anche
               in gran parte di borsa propria, tale un servizio d’informazioni […] che la notizia dell’avanzata austriaca al di là dell’Adige, benché
               tenuta con ogni mezzo segretissima, fu da Verona potuta riferire […] al comando della 5ª Divisione, ma il suo comandante,
               generale Sirtori era assente. […] Il Sirtori pagò col collocamento a riposo la fatale e prolungata sua irreperibilità.»
                  Si trattava del Reale officio topografico del Reame di Napoli entrato a far parte dell’Ufficio Tecnico con decreto dell’8
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               agosto 1861 in considerazione della particolare competenza e professionalità dei quadri.
                  Regio decreto riordinamento del Corpo di Stato Maggiore dell’11 marzo 1867 riportato nel “Giornale Militare” del 1867,
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               pp. 270-280.


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