Page 49 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SECONDO
statistico - militari sugli eserciti stranieri; il servizio d’informazioni; le corrispondenze cogli
addetti militari alle ambasciate ed alle legazioni; i viaggi di stato maggiore. Gli uffici n. 1, 2
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e 3 dovevano occuparsi della preparazione della guerra offensiva e difensiva nello scacchiere
assegnato a ciascuno di essi, abbracciando ogni aspetto connesso con la potenza militare degli
stati confinanti con lo scacchiere assegnato e di quelli aventi coi medesimi stretta attinenza, per
ragioni geografiche e politiche.
All’Ufficio n. 1 spettava lo studio dell’Austria Ungheria, della Germania e della Russia; all’Uf-
ficio n. 2 quello della Francia, della Svizzera, del Belgio e dell’Inghilterra; all’Ufficio n. 3 quello
degli stati del Mediterraneo, eccezion fatta della Francia e dell’Austria Ungheria.
Le fonti per tali studi erano i giornali nazionali e stranieri; gli scritti militari geografici, politici e
statistici di recente pubblicazione; le carte geografiche e topografiche e le ricognizioni del terreno
al di qua e al di là della frontiera; le informazioni segrete; i rapporti degli addetti militari alle am-
basciate e alle legazioni all’estero. Questi ultimi ricevevano le istruzioni circa il disimpegno delle
loro funzioni dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e con esso corrispondevano per il tramite
del Comandante in seconda del Corpo di Stato Maggiore. Era loro speciale incombenza la compi-
lazione e il tempestivo aggiornamento delle tabelle di formazione riguardante gli eserciti esteri 33
La ridenominazione degli enti preposti all’attività operativa ed informativa del Comando del Corpo
di Stato Maggiore non ne aveva modificato sostanzialmente i compiti, che continuavano ad essere
quelli cui era già preposto l’Ufficio Militare con le rispettive sezioni, come osservò il generale
Agostino Ricci, Comandante in seconda del Corpo e Capo del I Reparto nello stesso 1882:
Se non mi inganno sul compito di questo I Reparto mi sembra che ci sia quello di ricevere in
pace i dati di carattere permanente relativi alla condotta logistica e tattica delle nostre guerre
più probabili e di procurare in genere quegli altri di carattere eventuale che potrebbero esse-
re utili per la condotta stessa. Le cessate sezioni statistico-militare, topografico - militare e di
informazioni, con ordinamento burocratico alquanto diverso, avevano gli stessi scopi, e per
raggiungerli dirigevano le loro ricerche su tre principali punti seguenti: 1) ordinamento degli
eserciti e delle marine estere, e specialmente degli stati più probabilmente nostri nemici; 2)
topografia del territorio nostro e del limitrofo straniero sino a circa 150 chilometri dalla linea
di confine; 3) fortificazioni di frontiera degli stati limitrofi.
Nel prosieguo della lettera il Generale avanzò alcune proposte sull’organizzazione dell’attivi-
tà informativa e sul reclutamento degli agenti segreti, facendo il punto sulla situazione delle
strutture preposte all’attività informativa ed allo spionaggio in territorio avverso. Occorreva sia
istituire relazioni attraverso i confini da parte dei comandanti dei corpi d’armata di frontiera
mediante le molte risorse di cui essi disponevano, come alpini, guardie doganali, carabinieri,
sindaci, ecc., sia implementare, fin dal tempo di pace, una rete di agenti segreti:
Per trarre da tale sistema d’informazione la massima utilità dovranno funzionare in vicinan-
za del confine alcuni uffici di accentramento, depuramento e controllo delle notizie raccolte.
E qui potrebbe trovarsi uno dei vari modi d’impiego dei piccioni viaggiatori, di cui un re-
cente dispaccio ministeriale ordinava si studiasse la sistemazione in tutto il territorio dello
Ordine del giorno n. 3 del 9 novembre 1882 dell’Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, AUSSME, fondo
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L-3 Studi particolari, busta 296. I suddetti Uffici indicati come n° 1, 2 e 3 avevano una forza di due ufficiali superiori, sei
ufficiali inferiori, oltre a vari graduati ed impiegati civili.
Gli Addetti militari dovevano inoltre inviare frequenti notizie su quanto avveniva sotto l’aspetto militare negli Stati di
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loro competenza, accennando al relativo grado di attendibilità ed esprimendo altresì il loro apprezzamento personale al
riguardo. Si richiedeva anche di informare sugli scritti di qualsiasi genere pubblicati fuori d’Italia, aventi in qualche modo
interesse militare. In caso di prevedibilità di guerra, essi dovevano raddoppiare attività e vigilanza, per comunicare quei
fatti ed anche solo quei sintomi che valevano a dar luce sugli intendimenti della rispettiva potenza.
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