Page 48 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
Nonostante la sconfitta patita nella terza guerra di
indipendenza fosse stata imputabile in gran parte
alla deficitaria organizzazione dell’alto comando,
occorsero ben sedici anni per l’approvazione di una
riforma radicale del vertice dell’Esercito. La rifor-
ma esaudì un’esigenza fondamentale, improcrasti-
nabile, dopo che le vittorie dell’Esercito prussiano
nelle guerre del 1866 e del 1870-1871 avevano
messo in chiara evidenza come fosse essenziale, ai
fini del successo, il lavoro preparatorio svolto du-
rante i periodi di pace dallo Stato Maggiore. Pri-
ma del 1882, l’Esercito Italiano (e in precedenza
l’Armata Sarda), sebbene disponesse di un Corpo
di Stato Maggiore, non aveva un vero e proprio
Stato Maggiore dotato di responsabilità direttiva ed
esecutiva: lo Stato Maggiore era una dipendenza
del Segretario Generale del Ministero della Guerra
e si occupava degli studi fondamentalmente di in-
dole topografica.
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Con l’istituzione della carica di Capo di Stato
Maggiore dell’Esercito si stabilì l’autorità respon-
sabile della compilazione dei piani di guerra che
aveva alle dirette dipendenze, per lo studio di detti
2.2 Coperta della relazione della ricognizione piani, il Corpo di Stato Maggiore ed era coadiuva-
effettuata in Val Pusteria dal Capitano Giuseppe to da un Comandante in seconda e da un Generale
Perrucchetti nel 1873 – 1874
Addetto con alle dipendenze l’Ufficio del Capo di
Stato Maggiore, il I e il II Reparto.
Il I Reparto era suddiviso in 4 Uffici, indicati con i numeri da 1 a 4 e competenti in studi, osser-
vazioni ed informazioni relative agli scacchieri: il primo per lo scacchiere orientale; il secondo
per quello occidentale; il terzo per quello meridionale; il quarto responsabile della contabilità del
Corpo di Stato Maggiore. Il Capo del I Reparto era un tenente generale che ricopriva anche la
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carica di Comandante in seconda del Corpo di Stato Maggiore.
La branca informazioni del Corpo di Stato Maggiore era stata così notevolmente potenziata
mediante l’elevazione a ufficio delle precedenti sezioni, già costituenti l’Ufficio Militare, che
vennero disciolte, inclusa la sezione informazioni dipendente dall’Ufficio del Capo di Stato
Maggiore dell’Esercito.
Le funzioni degLi uffici n. 1, 2 e 3
Le Istruzioni pel servizio interno degli ufficiali del Corpo di Stato Maggiore definivano le man-
sioni del I Reparto che riguardavano, tra l’altro, le ricognizioni topografico militari; gli studi
Filippo Stefani, op. cit., p. 308-309. Esistevano i Comitati e le Commissioni, ma si trattava di organi di consulenza che,
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sebbene presieduti e formati spesso da generali di prestigio, non avevano grande voce nelle decisioni, la cui responsabi-
lità diretta, anche per le questioni tecnico-operative, era esclusiva del Ministro, che poteva fare a modo suo ignorando o
mettendo da parte le proposte dei Comitati.
Secondo l’”Annuario Ufficiali” del 1884 «il I Reparto era suddiviso in 4 Uffici (osservazioni e informazioni relative
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agli scacchieri orientale, occidentale e meridionale, contabilità del Corpo). Dal I Reparto dipendeva anche l’Istituto Geo-
grafico Militare. Il II Reparto comprendeva gli Uffici: A intendenza, B direzione trasporti e C storia, archivio e biblioteca
(Ministero della Guerra, Norme di servizio pel Comando del Corpo di Stato Maggiore, Roma, 25 ottobre 1882, AUSSME,
fondo L-3 Studi particolari, busta 298).
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