Page 442 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)




               entro candelabri opportunamente modificati.
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               Non vi sono invece motivazioni chiare che giustifichino la presenza a Villa Giusti del Carletti,
               ampiamente dimostrata in un suo articolo, non facendo egli parte della delegazione ufficiale
               italiana.  Il Tenente Carletti, responsabile delle tecniche d’intercettazione telefoniche d’Armata,
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               avrebbe dovuto invece seguire, in quei giorni, le non facili operazioni d’ascolto delle comunica-
               zioni del nemico in ritirata, effettuate mediante le numerose stazioni IT mobili predisposte per
               funzionare anche in queste circostanze.
               Si potrebbe perciò ipotizzare che il Servizio Informazioni non si sia lasciato sfuggire l’occasione
               rappresentata dalla disponibilità di tanti alti ufficiali austriaci radunati in un ambiente delimitato
               e controllabile, e abbia esteso, o cercato di estendere, almeno alle stanze più frequentate dai ple-
               nipotenziari austriaci, i sistemi d’ascolto già largamente sperimentati con i prigionieri.
               Naturalmente non è stata ritrovata alcuna prova che sostenga l’ipotesi sopra esposta e, in ogni
               caso, la richiesta della delegazione austriaca di aver a disposizione l’intera villa, cambiando l’al-
               locazione della sala riunioni, potrebbe aver scombinato ogni ipotetico piano italiano. 58





















































               56  . Bollettino tecnico di guerra dell’Arma del Genio, Impianti d’Intercettazione di conversazione, luglio e dicembre 1918.
               57   Aurio Carletti, L’Armistizio op.cit., p.746 -751.
               58   Del resto gli Austriaci erano ben al corrente di questi metodi, avendoli anch’essi applicati per gli interrogatori dei prigio-
               nieri (M. Ronge, op. cit., p. 280).

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