Page 437 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SEDICESIMO




                  Non è noto quante delle 10.000 comunicazioni telefoniche intercettate dagli Italiani sul fronte
                  dell’Isonzo e citate nel documento di Fig. 16.5 fossero cifrate o facessero uso di linguaggi con-
                  venzionali, ma si può ritenere che l’allarme lanciato dal Capo del Servizio Informazioni austria-
                  co, trovasse la sua motivazione anche nel limitato impiego delle misure prescritte in tal senso.
                  Alle cause della situazione che aveva assunto le dimensioni denunciate nel documento dall’Ufficio
                  Informazioni della IV Armata austriaca, si deve aggiungere una certa presunzione di superiorità
                  anche tecnologica nei riguardi degli Italiani, non estranea all’Imperial Regio Esercito Austro
                  Ungarico, specie ai suoi ranghi più elevati.
                  Si può quindi concludere che la grande quantità di informazioni utili ricavate dalle intercettazio-
                  ni dei dispacci telefonici austriaci dipende da numerosi fattori, tra i quali principalmente l’insuf-
                  ficienza delle contromisure tendenti a ridurre l’impiego sconsiderato del telefono da parte della
                  truppa, senza l’uso di opportuni cifrari, e la sottovalutazione delle capacità italiane in questo
                  importante settore informativo
                  Occorre sottolineare come anche i Comandi italiani abbiano maturato ben presto la convinzione
                  del pericolo rappresentato dagli ascolti telefonici operati dal nemico. Ciò risulta evidente dalle
                  istruzioni diramate nel giugno 1916 dall’Ispettore capo del STM che, dopo aver constatato la
                  persistenza delle intercettazioni austriache «in alcune regioni (Carnia – Isonzo), malgrado la
                  costruzione delle linee telefoniche nella zona avanzata a doppio conduttore», prescrive una serie
                  di ulteriori misure di carattere tecnico, ma conclude affermando: «occorre poi, malgrado tutto,
                  “diffidare del segreto delle comunicazioni telefoniche” (la frase è riportata in grassetto e con
                  caratteri doppi N. d. A.), sul quale non si deve far mai sicuro affidamento, e quindi ogni conver-
                  sazione telefonica o fonogramma che abbia qualche carattere di riservatezza deve essere fatto in
                  linguaggio convenzionale o cifrato da parte dei mittenti». Le istruzioni proseguono poi indican-
                  do come mantenere la riservatezza anche nel corso delle comunicazioni di servizio. 41
                  Disposizioni di questo tipo vengono spesso ricordate e rafforzate, durante il 1917, specie a se-
                  guito di singoli eventi che dimostrano lo sfruttamento delle intercettazioni telefoniche da parte
                  nemica, come risulta ad esempio dal seguente telegramma circolare dell’Ufficio situazione fir-
                  mato dal Vice Capo di Stato Maggiore:


                        Est giunta ripetutamente notizia che il nemico intercetta con successo i fonogrammi delle
                        nostre prime linee in tratti vari della nostra fronte stop Giunge ora conferma che nemico ha
                        potuto conoscere mediante intercettazione ora precisa nella quale doveva essere fatta bril-
                        lare nostra contromina monte Sief et ritirare in tempo le proprie truppe stop Quanto sopra
                        si comunica per far rilevare assoluta necessità uso cifrario nelle corrispondenze telefoniche
                        di prima linea e che ordini di qualche importanza siano comunicati per iscritto a mezzo di
                        appositi portatori stop. Generale Porro stop 42



                  16.5 DALLA RESISTENzA SUL PIAVE  A VITTORIO VENETO

                  cifrari austro ungarici
                  Dopo lo spostamento del fronte sulla linea Grappa - Piave, l’attività di ascolto delle comunica-
                  zioni telefoniche austriache riprende sin dal novembre su tutto il fronte, in misura minore sulla
                  riva destra del fiume, a causa della limitata intensità delle correnti elettriche intercettate.
                  Dalle trascrizioni di fonogrammi e conversazioni nemiche, disponibili in gran copia anche per
                  questo periodo, si deducono, oltre alle consuete notizie sui tiri d’artiglieria, sulla dislocazione

                  41    Ispettore Capo STM, Diari, Circolare ai Comandi del Genio d’Armata. op. cit. p.3.
                  42   Ufficio Situazione e Operazioni di guerra, Telegramma 5984, riprodotto nel fonogramma a mano  del Generale Etna
                  diretto alla 15  e 51  Divisione, 31 marzo 1917.
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