Page 432 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
grande importanza. Avvenuta l’avanzata delle nostre truppe, alcune stazioni, insieme a due centri
di intercettazione furono spostate in avanti e ne furono impiantate delle nuove sugli altipiani».
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Anche durante le azioni e i bombardamenti più violenti, i bollettini giornalieri delle intercetta-
zioni telefoniche furono estesi e dettagliati.
I servizi resi «culminarono col preannuncio di ben 12 ore dell’abbandono da parte del nemico
del Monte Santo e con la previsione di azioni parziali del nemico contro le nostre linee più avan-
zate, azioni che furono mandate a vuoto fin dal loro primo preannunciarsi». In particolare, alle
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13.42 del 23 agosto le stazioni IT italiane intercettano una conversazione telefonica proveniente
dalla posizione austriaca a quote 615 del Monte Santo: «per abbandonare la posizione, attendere
l’ordine della brigata. Ritirare l’artiglieria in posizioni arretrate … ».
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Durante la battaglia, la rete d’intercettazione della 2 Armata, comprendente ben 35 stazioni con
a
cinque centri di raccolta, uno per ciascun CdA, consente di seguire tutte le fasi dei combatti-
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menti, quasi come se ci si trovasse nelle trincee austriache.
Sono del 28 agosto le seguenti intercettazioni: «signor capitano, non possiamo sparare perché
qui è tutto saltato in aria, né possiamo uscire perché un posto avanzato nemico ci è quasi addos-
so»; «ascolti tenente, non potete trovare un passaggio per uscire?»; «ascolti, signor capitano,
[…] qui siamo sotterrati come in una tana di volpe».
Poi lo stesso giorno, da un’altra stazione IT: «gli Italiani devono avere delle spie che li infor-
mano costantemente perché bombardano esattamente tutti gli ingressi dei rifugi […] ora questo
fronte è divenuto peggiore di quello di Gorizia». 27
I bollettini delle intercettazioni telefoniche emessi dalla Sezione Informazioni del Comando
d’Armata, anche nella seconda metà di settembre e nei primi di ottobre, quando infuria la batta-
glia per il controllo del Vallone di Chiapovano, costituiscono un’impressionante testimonianza
di quanto accadeva nei reparti nemici impegnati nei combattimenti.
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Il giorno 6 di ottobre, mentre gli Austroungarici predispongono mediante comunicazioni telefo-
niche le artiglierie e le fanterie alla vigilia di un contrattacco, un tenente austriaco esclama per
telefono: «Non si potrà mai fare abbastanza attenzione. Il nemico ci sente. Ma come si fa senza
parlare? Si sentono e si vedono molti movimenti. Se gli Italiani lo scoprono ci va molto male signor
colonnello». 29
aLLa vigiLia deLL’attacco deL 24 ottobre 1917
Ronge afferma che durante i preparativi austro - tedeschi della dodicesima battaglia dell’Isonzo,
le intercettazioni del servizio IT, si riducono considerevolmente rispetto al periodo precedente.
Tuttavia, subito dopo, egli ammette che «un certo numero di informazioni interessanti sulla nostra
progettata offensiva sono venuti (agli Italiani N.d.A.) dalle intercettazioni telefoniche» . In realtà
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dalle registrazioni dei posti d’ascolto della 2 Armata, conservate dal Tenente Carletti e da questi
a
pubblicate, apprendiamo che le intercettazioni proseguirono abbondanti per i mesi di settembre
a
23 Gabinetto Esperimenti IT della 2 Armata, Relazione sugli impianti di stazioni intercettatrici eseguiti dal 15 agosto al 30
settembre, a firma del Tenente Carletti, direttore del Gabinetto, ISCAG, Racc. 222.
24 ibidem. La notizia dell’abbandono della posizione da parte del nemico venne data dalla Stazione IT di quota 615 di Monte
Santo.
25 M. Ronge, Les Maitres, op. cit. p.218 – 219.
26 I centri di raccolta sono a Caporetto per il IV Corpo, a Clabuzzaro per il XXVII, a Humarji per il XXIV, a Ravne per il
II, a Gorizia per il VI e a Vertoiba per l’ VIII.
27 M. Ronge, Les Maitres, op. cit. p.219 -220.
28 Aurio Carletti, Il servizio della intercettazione delle comunicazioni telefoniche nemiche sull’Isonzo, nel 1917, Rassegna
delle Poste, dei Telegrafi e dei Telefoni,Anno VII, n° 12, dicembre 1915, p. 794 – 797..
29 ibidem.
30 M. Ronge, Les Maitres, op. cit. p. 220.
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