Page 429 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO SEDICESIMO
I flussi informativi all’interno e verso l’esterno di ciascun Corpo d’Armata sono sintetizzati
nella figura 16.3, tratta dal libro di Cesare Finzi che aveva operato nel Servizio ITO della 1 e
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poi della 6 Armata. Si evince chiaramente che le stazioni intercettatrici trasmettono le notizie
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raccolte a un centro di raccolta (CRSI) ove, dopo idonea selezione, filtraggio e fusione con i dati
provenienti da altre fonti informative, vengono convogliate al centro d’Informazione del Corpo
d’Armata da cui proseguono verso l’ITO d’Armata. 13
16.3 RISULTATI FINO ALL’ OTTOBRE DEL 1917
suL fronte deLL’isonzo
Alle prime intercettazioni avvenute del settembre del 1915, sul fronte della 2 e della 3 e 4 a
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Armata, seguono subito i tentativi di estendere gli ascolti nel tempo e nello spazio condotti nei
mesi seguenti.
Sin dall’inizio del 1916 fioriscono i rapporti sui risultati delle sperimentazioni condotte nell’am-
bito dalle suddette Armate e inviati all’Ispettore capo del STM presso il Comando Generale del
Genio. Ad esempio, le Stazioni d’ascolto realizzate dalla 3 Sezione Telegrafica nelle località di
a
Peteano e di Ronchi, compilano i resoconti degli ascolti sistematici effettuati dal 10 al 12 febbra-
io, comprendenti interessanti notizie riguardo ai tentativi degli Austroungarici di individuare la
posizione di alcune batterie italiane, le perdite subite nel corso di bombardamenti, i rifornimenti
di varia natura richiesti dai reparti di prima linea, ecc. 14
I fonogrammi intercettati nell’ottobre del 1916 dalla già citata stazione IT di Monte Rosso,
presidiata dalla 33 Divisione di Fanteria della 2 Armata, fanno cenno a Reggimenti austriaci
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che si sa per certo non schierati al fronte di quella Armata. Se ne deduce che «come hanno rife-
rito prigionieri, si usino per la trasmissione numeri e nomi convenzionali ed anche in certi casi
apposito cifrario». Inizia quindi un meticoloso lavoro finalizzato a controllare l’autenticità dei
fonogrammi mediante l’esame dei nomi degli Ufficiali citati e dei reparti che essi comandano.
15
Un’altra ipotesi adombrata, ma non chiaramente espressa forse per motivi di riservatezza, è che
gli Austroungarici, come facevano da tempo gli Italiani, utilizzino le intercettazioni telefoniche
per diffondere false notizie riguardo, per esempio, alla consistenza delle proprie forze al fronte.
Interesse al fine di dimostrare i comportamenti scorretti del nemico, rivestono alcuni ascolti
avvenuti al fronte della 3 Armata nel novembre e dicembre del 1916. Uno di questi riguarda il
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rischio corso da una pattuglia italiana uscita dalle trincee per raccogliere i caduti, con le insegne
della croce rossa.
Alle 13.35 si ascolta una prima comunicazione: «si, avevo osservato una pattuglia di sanità italiana
presso Strauch 11. Volevo dare l’ordine di sparare, ma ora è troppo tardi perché sono andati via». 16
Poi alle 14.05 viene registrata una conversazione più completa:
Pronto, Jog, dunque sei tu il comandante della compagnia?
Si della Compagnia di sinistra. Si, sono io.
Hai osservato anche tu la sanità degli italiani?
13 Cesare Pettorelli Lalatta. I. T. O. op.cit. Le modalità di istradamento delle informazioni ottenute mediante le intercetta-
zioni telefoniche e radio differiscono, anche quando nella primavera del 1918 si delegano alle Armate funzioni crittologiche
e radiogoniometriche.
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14 Comando del Genio della 3 Armata, Note delle intercettazioni di corrispondenza telefonica nemica fatte negli ultimi due
giorni, Prot. Riserv.mo 326, 13 febbraio 1916.
15 Comando della 2 Armata, Stato Maggiore, Lettera all’Ufficio Informazioni, Fonogrammi di fonte austriaca intercettati,
a
Prot.725, Tricesimo, 9 ottobre 1915.
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16 Comando 3 Armata, 2 Sezione (Informazioni), Notiziario N. 1990, Stralcio intercettazioni telefoniche intercettate il 27,
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28 novembre, Stazione di quota 144, 28 novembre del 1916. AUSSME; fondo f3, b. 170, Atrocità austriache.
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