Page 426 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)
e la gestione degli interpreti, così come l’utilizzo dei risultati degli ascolti, rimane affidata agli
Uffici Informazioni, pur con alcune differenze di cui si dirà tra poco.
Il personale addetto all’ascolto è prevalentemente costituito da italiani irredenti o da altri soldati
che conoscono bene il tedesco, per esempio per aver lavorato all’estero, in paesi ove si parla
quella lingua. Gli interpreti italiani vengono poi, nel corso del conflitto, integrati da disertori
delle varie etnie che compongono l’Impero Austro Ungarico per le traduzioni dalle lingue un-
gherese, ceca, serba, ecc. (figura 16.1).
Una loro adeguata preparazione per l’espletamento del servizio si dimostra ben presto indispensa-
bile, anche perché la perfetta conoscenza della lingue non è da sola sufficiente per una corretta in-
terpretazione delle comunicazioni telefoniche avversarie che adoperano spesso, come già illustrato,
linguaggi convenzionali, rendendo necessaria la comprensione delle parole in codice usate dal ne-
mico. La preparazione degli Interpreti avviene in apposite scuole create a cura di ciascuna Armata.
16.1 Due interpreti. Quello a destra appartiene alla legione cecoslovacca
Le trascrizioni delle intercettazioni, tradotte in italiano, prima di pervenire all’Ufficio Informazioni
del Comando della propria Armata, convergono di solito in centri di raccolta che le filtrano ed
elaborano, giungendo gradualmente a presentare in modo omogeneo i risultati ottenuti, mediante
bollettini delle intercettazioni comprendenti, i dispacci di maggior rilevo, inviati anche a tutte le
Unità interessate al di fuori dell’Armata. Questi bollettini, contenenti spesso note a commento
delle informazioni fornite, divengono una fonte informativa sempre più importante assumendo
nel 1917 cadenze regolari e, in alcuni periodi critici, anche giornaliere.
Ben presto, il numero crescente di stazioni impone anche la creazione di una struttura gerarchica
più complessa in cui le stazioni fanno capo a uno o più centri di raccolta delle notizie intercettate,
come illustrato nelle pagine precedenti.
Nella gestione del Servizio IT, permangono però all’inizio del 1917 alcune delle iniziali disomo-
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