Page 421 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO QUINDICESIMO










































                  15.15 Prima pagina della parte cifrante (a sinistra) e decifrante del cifrario con “Copertina Bianca”
                  della 3 Armata
                        a
                  Informazioni che, nelle norme del 25 luglio riguardanti la compilazione e l’uso dei cifrari, aveva
                  stabilito il principio secondo il quale ognuno di questi avrebbe dovuto ottenere l’approvazione
                  del Servizio I cioè, in pratica, del Reparto crittografico. Il libretto “a copertina bianca”, sottoposto
                  all’esame, «è giudicato criptograficamente insufficiente specie per il fatto che non consente la re-
                  dazione convenzionale integrale, ma (come è ovvio) solo quella delle parole ivi registrate, e perché
                  non darebbe piena garanzia di segretezza con l’uso continuato su tutta la fronte dell’Armata». 77
                  In una lettera firmata dal Comandante d’Armata, Generale Emanuele Filiberto di Savoia si so-
                  stiene, invece, che le norme anzidette possano non riferirsi alle comunicazioni telefoniche, tra-
                  scurando l’esplicito riferimento alla «perfezione raggiunta dai mezzi d’intercettazione telefoni-
                  ca», contenuta nella parte introduttiva della nuova regolamentazione.
                  II motivo di fondo della disputa sembra risiedere nell’avversione all’impiego, anche per la tele-
                  fonia, dei cifrari “D” o “R”, cioè di gruppi cifranti costituiti da numeri a tre cifre, piuttosto che
                  da parole convenzionali, preferendo quest’ultima soluzione per la facilità di ritenere a memoria
                  l’equivalente di intere frasi o di nominativi corrispondenti al proprio e ad alcuni altri comandi.
                  Naturalmente, l’impiego preferenziale e continuativo di alcune parole convenzionali, immesse
                  in fonogrammi parzialmente cifrati e con struttura ripetitiva, facilita enormemente l’ interpreta-
                  zione del loro significato da parte del nemico. La 3 Armata è quindi indotta, come gli altri reparti
                                                                a
                  dell’Esercito, ad applicare al proprio interno, anche per la telefonia, i cifrari “D” ed “R”.
                  Per gli stessi motivi esposti poc’anzi analoghe sostituzioni, soprattutto con il “D”, dei cifrari di
                  varie tipologie precedentemente utilizzati nelle altre Armate, hanno luogo negli ultimi mesi di
                  guerra: anche il già citato “cifrario z” usato nell’ambito della 4 Armata, nonostante la sua strut-
                                                                            a


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                  77   Comando 3 Armata, Linee e comunicazioni telefoniche, Prot. R.I. 2892, 26 agosto 1918, AUSSME, Fondo E2, busta 89.

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