Page 67 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
P. 67

CAPITOLO TERZO




                  L’importante azione di spionaggio fu possibile per il tradimento del colonnello Alfred Redl, già
                  vice capo dell’Evidenzbureau, che vendette a Russia, Francia e Italia i documenti più segreti
                  dello stato maggiore di Vienna. L’alto ufficiale, originario di Leopoli in Galizia, che godeva di
                  grande stima all’interno dell’entourage militare austriaco per la sua presunta integrità morale e
                  capacità professionali, dopo aver guadagnato una fortuna attraverso la sua attività spionistica
                  protrattasi per almeno sette anni, fu costretto al suicidio in una stanza d’albergo a Vienna dagli
                  agenti del controspionaggio che lo avevano smascherato.
                                                                      9








































                  3.1 Fotogrammi della Memoria di Conrad con varie ipotesi di guerra dell’Austria Ungheria, tratti dalla busta
                  del colonnello Negri, capo dell’Ufficio Informazioni


                  A partire dal 1910, Redl aveva consegnato agli Italiani i fotogrammi dei documenti in assoluto più
                  segreti dell’esercito austro-ungarico, quali: Istruzioni riservate di mobilitazione; Istruzione per
                  la messa in istato di difesa delle piazzeforti; Ordine di battaglia; Appendice all’ordine di mobi-
                  litazione, che conteneva i dati di mobilitazione della Landwehr; Memoria di guerra, attribuita al
                  capo di stato maggiore dell’esercito austriaco; Specchi di radunata della I e II armata sull’Isonzo;
                  Istruzione per le truppe di copertura e per il caso d’allarme; Istruzione per gli alloggiamenti nei
                  luoghi di radunata; ecc. L’analisi dei documenti forniti inizialmente da Redl convinse ben presto
                  della loro autenticità gli organi del Comando del Corpo di Stato Maggiore che produssero dichia-
                  razioni come la seguente: «L’attento studio che ne ho fatto e fatto fare, ha creato in me e nell’uf-
                  ficiale che li ha esaminati, la convinzione che essi siano fotografie della minuta di documenti
                  recenti ed autentici. La persona che li ha forniti ha dato indubbia e ripetuta prova di appartenere ad
                  un ufficio dello stato maggiore austriaco e di essere in corrente non solo della stampa e redazione


                  9   Sull’azione del controspionaggio che permise di individuare la spia si veda Max Ronge, Spionaggio, op.cit., pp. 80-85.


                                                                                                      67
   62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72