Page 85 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO TERZO




                        È noto come in ogni tedesco residente all’estero si trovi un informatore di elezione, il quale
                        stima suo stretto obbligo di patriottismo, e lo ascrive ad onore, di osservare e di riferire alle
                        proprie autorità consolari e diplomatiche quanto vede o sente del paese che lo ospita, che
                        ritiene possa loro giovare. Gli Italiani all’estero sentono in generale assai diversamente, e
                        quindi l’opera dei nostri consoli non è altrettanto facilitata. […] Dopo lo scoppio dell’at-
                        tuale conflitto si era interessato il Ministero degli Esteri a voler accogliere al consolato di
                        Trieste, sotto le vesti di un semplice impiegato, persona di fiducia di questo Ufficio, che
                        avrebbe potuto organizzare colà un buon servizio d’informazioni; ma la Consulta affacciò
                        tali difficoltà e obiezioni da consigliare ad abbandonare l’idea. Tuttavia, dove hanno saputo
                        spiegare attività e zelo hanno potuto ottenere discreti risultati, come in passato a Trieste,
                        Fiume, Sarajevo e Budapest.

                  Oltre agli informatori reclutati tra i residenti in Austria-Ungheria, si pensava anche di invia-
                  re agenti dall’Italia, in particolare ufficiali dell’Esercito, abili osservatori e pratici della lingua
                  tedesca. Tra questi erano stati individuati il Generale in ausiliaria Vittorio Murari della Corte
                  Bra, i Capitani di Stato Maggiore Marietti, Gazzera, Cavallero, Caleffi e Perfetti . In merito
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                  alle proposte dell’Ufficio Informazioni, il Capo Reparto Operazioni reputò opportuno l’invio in
                  missione in Austria-Ungheria in maggioranza di ufficiali in congedo, limitando la presenza solo
                  nei consolati, di ufficiali in servizio permanente, sotto mentito nome. 52
                  Si pensava di poter trarre utili notizie sull’organizzazione bellica austro-ungarica e tedesca anche
                  dalla collaborazione con gli Stati Maggiori delle potenze alleate, distaccandovi permanentemen-
                  te degli ufficiali di collegamento specialmente addetti al servizio delle informazioni.

                  La difficiLe trasmissione deLLe informazioni

                  Si prevedeva che le maggiori difficoltà ai fini informativi si sarebbero trovate, per l’organizza-
                  zione del servizio di corrispondenza, «ché a nulla servirebbe avere dei buoni osservatori, quando
                  fossero nell’assoluta impossibilità di far giungere a destinazione il risultato delle loro osserva-
                  zioni. Questa considerazione consiglia di non aumentare troppo il numero degli agenti, anche
                  avendone la possibilità, data appunto la difficoltà enorme di far passare le notizie attraverso alla
                  frontiera e di farle pervenire a destinazione».
                  Per risolvere il problema delle comunicazioni, l’Ufficio informazioni pianificò di stabilire uffici
                  o agenzie preferibilmente in territorio neutro, da utilizzare come intermediari per il ritiro della
                  corrispondenza proveniente dal paese avversario, e per il successivo invio a destinazione, fun-
                  gendo inoltre da centri di raccolta di notizie inviate da emissari alla dipendenza diretta di detti
                  uffici o desunte dallo spoglio della stampa locale. In particolare, si sarebbero costituiti in Svizzera
                  «due uffici, particolarmente destinati al servizio di ritiro e rispedizione della corrispondenza,
                  avvalendosi sia dell’opera di un capitano della riserva residente a San Gallo, sia di persona di
                  nazionalità italiana già in relazione con l’Ufficio Informazioni che risiede a Lucerna». Un altro
                  ufficio era stato istituito da poco a zurigo, con l’invio di una persona incaricata appunto dell’a-
                  nalisi dei giornali svizzeri e germanici e «di osservare qualsiasi atto o indizio di un’eventuale
                  azione delle forze tedesche contro di noi, sia infine di chiarire l’atteggiamento che in tale even-
                  tualità terrà la Svizzera».
                  Si pensava inoltre di stabilire un’agenzia d’informazioni in Olanda, all’Aia o meglio ad Amsterdam,
                  affidandola al generale in ausiliaria Alessio Chapperon che aveva «già dato prova di rara attitu-
                  dine ed abilità al disimpegno di questo servizio a Tunisi durante la guerra italo - turca e potrebbe

                    Promemoria n. 2 in data 4 gennaio 1915, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Ufficio Informaioni, AUSSME, fondo
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                  E 2, busta 122.
                  52   Nel 1908 le regie autorità in Austria-Ungheria erano dislocate a Vienna (ambasciata), Budapest, Fiume, Innsbruck,
                  Lemberg, Trieste, zara (consolati), Spalato, Ragusa (viceconsolati).


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