Page 88 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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LA GRANDE GUERRA SEGRETA SUL FRONTE ITALIANO (1915 – 1918)



               In queste condizioni, il colonnello Poggi chiese un immediato rinforzo di ufficiali, poiché l’ope-
               ra attiva e zelante di quelli addetti all’Ufficio era soverchiata dalla mole di lavoro accumulatasi
               per la sempre maggiore estensione del servizio. Egli inoltre lamentava che le proprie mansioni
               fossero «così aggravate dalle continue relazioni coi Ministeri degli Esteri, degli Interni, delle
               Finanze, colla Direzione della Pubblica Sicurezza, colla stampa, cogli innumerevoli organi di
               informazione, e così frequentemente interrotte per le Commissioni alle quali è chiamato a far
               parte, che si impone la necessità di avere a propria disposizione qualche altro ufficiale, scelto fra
               quelli che sono già destinati per essere chiamati all’atto della mobilitazione». 59
               Cadorna conferì ampia libertà d’azione al Reparto Operazioni per provvedere al potenziamento
               del Servizio Informazioni e alla sua riorganizzazione. 60


               3.4 LA RIORGANIzzAzIONE DI CADORNA


               L’ufficio situazione di guerra
               Era previsto che, all’atto della mobilitazione, gli Scacchieri si sciogliessero ed il personale con-
               fluisse in gran parte nell’Ufficio Situazione di Guerra, a cui era  attribuito il compito primario
               di tenere aggiornata la situazione delle forze contrapposte all’Esercito e svolgere apprezzamenti
               informativi sulle probabili intenzioni del nemico sul fronte italiano.
               L’Ufficio Situazione sfruttava principalmente ma non esclusivamente le notizie sull’esercito au-
               stro-ungarico raccolte dall’Ufficio Informazioni, mentre quest’ultimo doveva avvalersi soprat-
               tutto degli interrogatori, degli agenti all’estero, del vaglio della stampa nemica, delle ricognizio-
               ni aeree e della interpretazione, quando possibile di tutti i documenti tolti al nemico, compresi
               quelli in vario modo intercettati.
               La  ripartizioni  delle  principali  attività  informative  tra  l’Ufficio  Informazioni  e  l’Ufficio
               Situazione di Guerra venne definita, nell’aprile 1915, dalle circolare del Comando del Corpo
               di Stato Maggiore dal titolo Norme generali per la costituzione e funzionamento del Comando
               Supremo mobilitato. Il primo di questi Uffici doveva, tra l’altro:
               •  confrontare e coordinare le informazioni pervenute dalle truppe e da queste raccolte per mez-
                  zo di abitanti, prigionieri, ecc. con quelle pervenute dagli appositi incaricati, o raccolte dalla
                  stampa, dalla voce pubblica o con altri mezzi, e trasmettere il risultato contemporaneamente
                  alla Segreteria del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e all’Ufficio Situazione di Guerra per
                  il tramite del Capo del Reparto Operazioni;
               •  occuparsi della organizzazione e del funzionamento del servizio delle informazioni segrete;
               •  dare le disposizioni relative al controspionaggio;
               •  vigilare sul contegno dei corrispondenti di guerra eventualmente ammessi a seguire le opera-
                  zioni, e disporre per la censura sulla loro corrispondenza e per l’attuazione delle norme che
                  regolavano il servizio dei corrispondenti stessi;
               •  comunicare ai comandi di truppa le informazioni che potevano interessarli, presi gli ordini dal
                  Capo del Reparto Operazioni;
               •  stabilire e diramare le chiavi dei vari cifrari;
               •  provvedere alla corrispondenza in cifra del Comando Supremo (in arrivo e in partenza) fatta
                  eccezione per quella a cui provvedeva direttamente la Segreteria del Capo di Stato Maggiore
                  dell’Esercito e decifrare, quando possibile, i documenti tolti al nemico.

               59   Promemoria in data 23 marzo 1915 dell’Ufficio Informazioni del Comando del Corpo di Stato Maggiore, AUSSME,
               fondo F-4 Ufficio del Capo di Stato Maggiore, busta 49.
               60    Promemoria n. 47 in data 12 gennaio 1915, Servizio informazioni, Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito,
               AUSSME, fondo G-22 Scacchiere Orientale. Egli chiese anche al Ministero degli Esteri l’autorizzazione a trattare diretta-
               mente coi consolati per questioni d’indole informativa.


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