Page 91 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO TERZO




                        lative agli apprestamenti difensivi nemici; e tali informazioni io mi affrettavo a comunicare al
                        Comando Supremo ed ai comandi interessati. Non solo, ma prima dell’inizio delle ostilità, io
                        potei fare una pubblicazione riservatissima per facilitare l’esatto orientamento delle truppe che
                        erano al di là del confine. Rammento che ero riuscito ad avere delle tavole con l’indicazione
                        dei trinceramenti e delle interruzioni già preparate dal nemico. 65

                                                       Lo stesso generale Max Ronge afferma che, nel perio-
                                                       do antecedente all’entrata in guerra dell’Italia, «il no-
                                                       stro  (austriaco,  N.d.A.)  servizio  di  contro  spionaggio
                                                       ha ottenuto relativamente pochi risultati e, al contrario
                                                       il servizio d’informazioni italiano ha funzionato a pie-
                                                       no rendimento», soprattutto a causa della fuga in Italia
                                                       di circa 20.000 irredenti provenienti dal Tirolo e della
                                                       successiva diserzione addirittura di elementi della gen-
                                                       darmeria. 66


                                                       direttive per i corrispondenti di guerra
                                                       Al Servizio Informazioni era affidata anche  la sorve-
                                                       glianza dei corrispondenti di guerra, in base a un rego-
                                                       lamento voluto da Cadorna, in deroga alle norme del
                                                       Servizio in guerra, per disciplinare le visite al fronte di
                                                       giornalisti italiani e stranieri, poiché: «L’esperienza del-
                                                       le recenti guerre ha dimostrato che l’intervento di cor-
                                                       rispondenti di guerra sul teatro delle operazioni, se ben
                                                       disciplinato, oltre a guidare la pubblica opinione, può
                                                       giovare e mantenere alto nel paese il sentimento milita-
                                                       re e lo spirito di sacrificio, e viva la fiamma del patriot-
                                                       tismo.»  Nel redigere il regolamento furono tenute pre-
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                                                       senti le norme emanate dalle autorità militari degli Stati
                                                       balcanici all’inizio dei conflitti del 1912-1913, nonché i
                                                       dati di fatto e gli insegnamenti contenuti nella Relazio-
                                                       ne riservata sull’impianto e funzionamento del servizio
                                                       stampa e censura in Tripoli trasmessa dal Comando del
                                                       corpo di occupazione della Libia nell’agosto 1912.
                                                       Agli ufficiali prescelti per accompagnare i corrispon-
                  3.12 15 maggio 1915: elenco di Ufficiali   denti si ricordava l’importanza  «che le persone accettate
                  dell’Ufficio Informazioni, in caso di mobi-  come corrispondenti di guerra rimangano quanto più
                  litazione                            è possibile soddisfatte del trattamento loro fatto; una
                                                       corrente di simpatia che si stabilisse tra costoro e gli
                  ufficiali ad essi preposti, oltre a rendere più agevole l’opera di questi, potrebbe permettere di
                  agire efficacemente, secondo l’occorrenza, sullo spirito pubblico in Italia ed all’estero, e sullo
                  stesso spirito delle truppe.»
                  Gli ufficiali d’accompagnamento prendevano ordini e ricevevano istruzioni dal Capo Ufficio

                  65   Verbale dell’interrogatorio del gen. Aliprindi, AUSSME, fondo H-4 Commissione d’Inchiesta su Caporetto, busta 25.
                  66   Max Ronge, Les Maitres de l’espionnage, Payot, Paris ,1935, p. 161 -162.
                  67   Foglio n. 2000 in data 21 agosto 1914, Distribuzione del Regolamento per i corrispondenti di guerra, Comando del
                  Corpo di Stato Maggiore – Ufficio Informazioni, AUSSME, fondo G-9 Ministero della Guerra – Divisione Stato Maggiore
                  – Capo SMRE, busta 6. I corrispondenti ammessi in zona di guerra dovevano avere un certificato di moralità rilasciato dalle
                  competenti autorità politiche e amministrative ai fini dell’ottenimento del nulla-osta del Ministero della Guerra.


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