Page 87 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO TERZO




                  l’attacco frontale nella guerra di trincea in uso nell’Esercito Francese, istruzione risalente al
                  maggio 1915. 55


                  La crisi informativa aLL’inizio deL 1915

                  Nonostante tutte le iniziative tendenti intensificare l’attività informativa sull’Austria-Ungheria, a
                  pochi mesi dall’entrata in guerra, la situazione non poteva ritenersi ancora soddisfacente.
                  L’Ufficio Informazioni evidenziava, tra l’altro, le difficoltà che si opponevano all’organizzazio-
                  ne di una ramificata e complessa rete di informatori, al loro reclutamento e preventiva istruzione
                  e soprattutto alla loro infiltrazione in territorio austro-tedesco, già in stato di guerra e pertanto
                  strettamente vigilato:

                        Dopo lo scoppio dell’attuale conflagrazione, l’organizzazione del servizio informazioni in ter-
                        ritorio austriaco si è resa ancora più difficile. Invero la chiusura della frontiera, la vigilanza
                        esercitata specialmente sulle persone di nazionalità italiana o slava, le misure di estremo rigore
                        intese a reprimere eventuali atti di spionaggio, la severa censura esercitata sulla corrisponden-
                        za postale e telegrafica, l’incorporamento nelle file dell’esercito di tutti gli italiani, anche meno
                        atti alle fatiche della guerra, dai 20 ai 42 anni, e il loro invio in Bosnia-Erzegovina o in Galizia,
                        e il minacciato allontanamento dalle zone di confine e la raccolta in campi di concentrazione
                        delle persone più o meno sospette, sono tutte condizioni che rendono assai difficile trovare
                        degli informatori, che o per patriottismo o per lucro, vogliano esporsi a rischi tanto gravi.  56

                  Il numero di agenti operanti nell’Impero nemico era ancora scarso e vaste risultavano le aree da
                  “coprire”. Se le zone del Trentino erano, come già illustrato, ben “servite”, grazie all’attivismo
                  e al patriottismo degli irredenti, tra i quali era possibile reclutare buoni ed altamente motivati
                  agenti informativi,  meno facile si presentava la situazione nel Tirolo meridionale e anche nel-
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                  le zone dell’Isonzo ove la componente etnica rivelatasi, contrariamente alle previsioni, ostile
                  all’Italia, rendeva alquanto difficoltosa ogni attività informativa sul campo. Cadorna percepì la
                  gravità della situazione, ammessa anche dal Servizio Informazioni, ed evidenziò le scarse cono-
                  scenze sugli apprestamenti difensivi nemici a pochi chilometri dal confine italiano, sollecitando
                  il servizio a migliorare il proprio rendimento:

                        Ho preso conoscenza di quanto lo Scacchiere Orientale ha potuto dedurre, circa la disloca-
                        zione delle truppe della Monarchia austro-ungarica nei territori del II e XIV Corpo d’armata
                        alla data odierna, e dei lavori difensivi tra Isonzo e Sava. Osservo come, nonostante la buo-
                        na volontà dimostrata dallo Scacchiere e la logica di talune deduzioni, in realtà non è stato
                        possibile stabilire con dati sicuri quanto esiste od avviene a poca distanza dai nostro confini.
                        […] E’ quindi necessario intensificare fin d’ora il servizio d’informazioni in modo che in
                        breve tempo ci permetta di raggiungere qualche risultato sicuro.
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                  55   Non sono noti i risvolti di un’importante successo spionistico in campo industriale ai danni della Germania che consen-
                  tirono di acquisire i piani costruttivi del moderno biplano Aviatik BI. I progetti ottenuti dalla Direzione tecnica del Corpo
                  Aeronautico furono passati alla Società Anonima Meccanica Lombarda (S.A.M.L.), che provvide alla realizzazione di una
                  copia esatta del velivolo tedesco.
                  56    Promemoria  n.  2  in  data  4  gennaio  1915,  Servizio  informazioni,  Comando  del  Corpo  di  Stato  Maggiore  –  Ufficio
                  Informazioni, AUSSME, fondo E-2 Comando del Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale, busta 122. Da
                  questo promemoria sono tratti i piani descritti nel presente paragrafo. Poggi, inoltre, chiedeva un altro incremento dei fondi
                  a disposizione dopo quello già accordato pari ad un supplemento di assegno di 4000 lire mensili fino a tutto marzo 1915.
                  57   Sulle reti organizzate in Trentino dai centri di Verona e Brescia si veda Tullio Marchetti, Ventotto anni nel Servizio
                  Informazioni Militari (Esercito), Museo trentino del Risorgimento e della lotta per la libertà, Trento, 1960, pp. 59-64.
                  58   Promemoria n. 38 in data 3 gennaio 1915, Servizio informazioni, Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito,
                  AUSSME, fondo E-2 Comando del Corpo di Stato Maggiore – carteggio guerra mondiale, busta 122.


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