Page 83 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO TERZO
Il compito principale assegnato al servizio informazioni era quindi eminentemente tattico e si
risolveva nel ricostruire i vari schieramenti e spostamenti delle grandi unità e reparti dell’eser-
cito asburgico da un teatro operativo all’altro, in modo da agevolare l’attività di pianificazione
della Segreteria del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Passavano, perciò, in secondo piano
la ricerca di informazioni su altre componenti dell’organizzazione militare ed economica avver-
saria, come, ad esempio, quelle dedite alla produzione bellica o allo svolgimento di missioni di
sabotaggio in territorio nemico.
3.8 Uniformi austroungariche in uso nel 1914, da una fotografia apparsa sul rotocalco “Illustrazione Italiana”
Sulla base di queste direttive, l’Ufficio Informazioni elaborò un piano per lo sviluppo delle pro-
prie attività in modo da ricostruire nel modo più esatto possibile il quadro di battaglia dell’eser-
cito austro-ungarico schierato sui fronti di guerra orientale, balcanico e italiano.
Nel timore di un possibile concorso di truppe tedesche all’azione difensiva austro-ungarica sul
fronte italiano, occorreva estendere il campo informativo anche alla Germania e soprattutto ai
suoi confini meridionali, al fine di individuare l’eventuale transito di truppe verso il fronte alpino.
Lo Scacchiere Orientale individuò nella Galizia Occidentale-Slesia-Moravia, nel confine ba-
varese-tirolese ed in quello austro-serbo-montenegrino le zone dell’Impero austro-ungarico da
tenere sotto controllo allo scopo di ottenere informazioni sui transiti di truppe e di materiali. I
nodi ferroviari più importanti da vigilare erano quelli di Vienna e di Budapest per le provenienze
dalla Galizia, di Monaco per le provenienze dalla Baviera e di Bosna Brod per le provenienze
dalla Serbia. Una vasta rete di informatori avrebbe dovuto essere costituita anche nelle stazioni
di arrivo e di scarico delle truppe nelle immediate retrovie del fronte italiano.
Erano già operative due reti d’informatori rispettivamente in Trentino, in Venezia Giulia e Istria,
costituite da elementi irredenti che facevano capo: per il Trentino a Milano, Brescia, Verona e
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