Page 79 - La Grande Guerra segreta sul fronte Italiano (1915-1918) - La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni
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CAPITOLO TERZO




                  vertire tutte le stazioni ferroviarie di non accettare telegrammi di autorità civili, né di privati e
                  istituire un ufficio di censura telegrafica e, se del caso, uno di censura postale. 39
                  Tra l’ottobre 1914 e l’aprile 1915 furono emanate aggiunte e varianti al Servizio in guerra che
                  includevano norme sulla sicurezza per evitare indiscrezioni, vietando a tutti i militari di rispon-
                  dere a domande riguardanti, anche indirettamente, operazioni di guerra, loro rivolte da persone
                  estranee all’Esercito. Non si doveva mai apporre su lettere e cartoline la data e l’indicazione
                  della località dove erano state scritte e tantomeno inserire nella corrispondenza privata notizie
                  sui movimenti, dislocazione o effettivi delle truppe.
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                  L’insufficienza deLLe Leggi e deLLe misure contro Lo spionaggio
                  Una delle ultime iniziative prese da Pollio, prima della sua scomparsa, fu quella di proporre,
                  peraltro momentaneamente senza esito, l’inasprimento delle misure di polizia contro lo spio-
                  naggio, mediante un decreto reale relativo all’incriminazione della diffusione non autorizzata di
                  notizie su forze e operazioni militari, alla restrizione della libertà di stampa, a nuove norme per
                  il soggiorno di stranieri nel Regno e infine al divieto di impiego di stazioni radiotelegrafiche  da
                  parte dei privati.
                  Pollio sosteneva che, per reagire all’importanza assunta dal servizio delle informazioni militari
                  dei vari stati e all’estendersi e perfezionarsi di organizzazioni volte a fornire loro notizie sul con-
                  to degli avversari, occorresse sviluppare un analogo servizio, predisponendo misure atte a «di-
                  fendersi dall’opera di chi si facesse propalatore di quei dati e di quelle notizie, sulle quali occorre
                  mantenere il più assoluto e scrupoloso segreto, specie in un momento caratteristicamente deli-
                  cato come quello immediatamente successivo alla diramazione dell’ordine di mobilitazione».
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                  Pollio sollecitò anche nuove norme sulla censura epistolare in partenza dall’Italia da attuare in
                  caso di mobilitazione, in sostituzione di quelle che risalivano al lontano aprile 1901.
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                  Luigi Cadorna, che, il 26 luglio 1914, aveva sostituito il defunto Pollio nella carica di Capo di
                  Stato Maggiore dell’Esercito, dopo aver proposto inutilmente un servizio preventivo di censura
                  postale nell’agosto 1914,  sollecitò l’autorità governativa a maggiori controlli di polizia contro
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                  i cittadini stranieri residenti o affluiti in Italia nel corso della neutralità, sempre allo scopo di
                  contrastare l’attività di spionaggio austro-tedesca, con proposte del seguente tenore:

                  39   Comando designato della 4ª Armata, Provvedimenti contro lo spionaggio nel periodo di mobilitazione e radunata, 1914,
                  AUSSME, fondo E-1 Carteggio sussidiario armate, busta 262. Particolare vigilanza doveva essere posta sui venditori
                  ambulanti e sugli esercenti mestieri e traffici girovaghi (si veda anche la circolare n. 6385-G in data 7 giugno 1917 del
                  Ministero della Guerra – Segretariato Generale).
                  40   Pubblicazione n. 103, Servizio in guerra, parte 1ª Servizio delle truppe, Ministero della Guerra, 1912, pp. 43-43a. Altre
                  aggiunte e varianti furono quelle del luglio 1912 e dell’agosto 1916. Tutte le notizie di qualche importanza acquisite dalle
                  truppe dovevano inviarsi anche all’Ufficio Informazioni del Comando Supremo e ai delegati di tale Ufficio presso il co-
                  mando delle armate che operano isolate. «Tutti i reparti di truppa e tutti gli individui isolati, che nell’adempimento della
                  loro missione, senza per altro lasciarsi distrarre da questo, si trovino in condizione di procurarsi utili informazioni, hanno
                  il dovere di raccoglierle e di trasmetterle ai superiori da cui dipendono, comunicandole anche a quelli che primi incontrano
                  se si stratta di notizie importanti.».
                  41   Foglio n. 1117 in data 24 giugno 1914, Provvedimenti inerenti alla mobilitazione. Diramazione di documenti, Coman-
                  do del Corpo di Stato Maggiore – Ufficio Informazioni, AUSSME, fondo G-9 Ministero della Guerra – Divisione Stato
                  Maggiore – Capo SMRE, busta 6.
                  42   Foglio n. 1024 in data 25 giugno 1914, Provvedimenti relativi alla censura delle corrispondenze epistolari, in caso di
                  mobilitazione, Comando del Corpo di Stato Maggiore – Ufficio Informazioni, AUSSME, fondo G-9 Ministero della Guerra
                  – Divisione Stato Maggiore – Capo SMRE, busta 6.
                  43   Foglio n. 1915 in data 19 agosto 1914, Provvedimenti da adottarsi in caso di mobilitazione per la censura postale, Co-
                  mando del Corpo di Stato Maggiore – Ufficio Informazioni, AUSSME, fondo G-9 Ministero della Guerra – Divisione Stato
                  Maggiore – Capo SMRE, busta 6. Modifiche alle Note dei provvedimenti da adottarsi appena indetta la mobilitazione per
                  regolare la spedizione della corrispondenza epistolare dall’Italia per l’estero, prevedendo che gli uffici censura fossero posti
                  sotto la direzione dell’Intendenza Generale per tutto ciò che rifletteva le disposizioni contenute nel Regolamento del servizio in
                  guerra, parte 2ª Servizio postale, e sottoposti alla direzione del Comando Supremo per quanto atteneva propriamente la censura


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