Page 154 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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tenente della Capitaneria di Porto Chilò) parte per l’Italia. Il
                         comandante è latore di una lettera del col. Lusignani. La nave
                         giunge a Brindisi il 12 alle 1530. A bordo vi è anche il cap. GN
                         Leboffe e altro personale giunto da Santa Maura.
                 12      Ordine alle unità contraeree di non consentire alcun atterraggio.
                                                                           a
                         Arrivo di un altro motoveliero con un ufficiale della 1  divisione
                         da montagna e un ufficiale italiano del Comando Gruppo
            pomeriggio
                         d’Armate Sud-Est (Salonicco). Lusignani  conferma quanto
                         deciso il giorno prima.
                         I reparti presenti a Porto Edda (Albania) chiedono di poter
                         ripiegare su Corfù, e inizia il loro trasporto con i mezzi navali
                         disponibili.
                         Lusignani informa via radio il comando divisione che ha respinto
               Notte
                         l’ultimatum tedesco e che ha il pieno controllo dell’isola.
              130645     Tre bombardieri tedeschi attaccano di sorpresa il porto e la città.
                         Giunge un motoveliero  con a bordo parlamentari (maggiore
                         Harald von Hirschfeld, poi comandante delle truppe impegnate
                         a Cefalonia, e colonnello Carlo Rossi del XXVI Corpo
               ore 10
                         d’Armata). Rimostranze di Lusignani per l’attacco aereo
                         avvenuto durante le trattative. Conferma delle intenzioni italiane.
                         Partenza dei parlamentari.
                         Avvistato un convoglio  di zattere e motovelieri diretti verso
                         Coritza con a bordo il gruppo tattico Dodel. Fattolo avvicinare,
                         le batterie e i reparti italiani aprono il fuoco affondando una
               1130      motozattera e due motovelieri (con perdita totale del personale
                         imbarcato: qualche  centinaio di uomini). Tre motovelieri  sono
                         gravemente danneggiati. Un altro  convoglio che lo seguiva
                         inverte la rotta.
                         Giungono 3500 uomini da Porto Edda (Albania).
                         Corfù è inserita nella linea più meridionale di salvataggio, via
                         mare, dei reparti italiani dalla  sponda orientale  dell’Adriatico.
                         Con tre viaggi vi affluiscono 4000 uomini da Santi Quaranta (vi
                         dovrebbero essere  gli uomini della Marina con il capitano
                         Gaspare Pugliese).
                         Pesante bombardamento aereo che  incendia  la città.  Risultano
                         colpiti e non agibili  il Comando Marina  e il Distaccamento
              13 sera
                         Marina. Subito dopo, a rinforzare la difesa, giungono da Brindisi
                         le torpediniere Stocco e Sirtori.

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