Page 152 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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allontanarsi perché testimoni scomodi. Nell’ultimo viaggio anche i
                       marinai salgono sulle camionette. Viene terminato l’imbarco anche
                       dei cadaveri dei marinai sul pontone. Macioppi, aiutato da un
                       cappellano tedesco che conosce, riesce ad  allontanarsi. Le salme
                       vengono affondate nel tratto di mare presso l’isolotto Vardiani.
                                   Fra gli scomparsi: serg cann Aldo Scarselli
                                               m Attilio Vestri
                                                m Torricini
                       Altra testimonianza (autiere Alberto Sabatini).  Prelevati dalla
                       caserma “Vittorio Emanuele” 3 autieri, Sabatini, Nasi e Jotti e 17
                       marinai della batteria di Faraò. Sabatini guida un autocarro, gli altri
                       due camionette. Si devono spostare i cadaveri degli ufficiali fucilati
                       il 24 e il 25 nei pressi di Capo San Teodoro. Le due camionette
               28      fanno la spola con il porto trasportando circa trenta corpi; i
                       cadaveri vengono caricati su una grossa chiatta.  Alle 16 l’opera-
                       zione viene sospesa e viene ripresa al calare delle tenebre. Sabatini
                       porta indietro gli ufficiali tedeschi. I marinai, dopo l’ultimo viaggio,
                       vengono fatti salire sulla chiatta, che si allontana verso Vardiani e
                       salta in aria.
                            Pharsa e Acropoli                 Salme gettate in mare

            I tedeschi trattennero alcuni ufficiali, gli autisti, e molti militari per adibirli ai
            lavori di fortificazione. Alcuni morirono di stenti per il cattivo trattamento di
            vitto e alloggio. Molti altri militari, specie se fidanzati  con ragazze greche,
            trovarono rifugio presso famiglie greche. Un’altra ventina di ufficiali riuscì a
            dileguarsi trovando rifugio  nell’isola. Secondo  quanto  riferito  dal tenente
            CREM Lorenzo Caccavale, il Comando tedesco in un manifesto stabiliva una
            moratoria per coloro che si fossero consegnati entro il Natale del 1943 (almeno
            50), e che furono, poi, trasferiti in Grecia. Alcuni soldati vagavano sperduti
            nelle campagne, dapprima assistiti dai contadini e, successivamente, in seguito
            alle minacce di morte e alle esecuzioni tedesche di chi li aiutava, lasciati a se
            stessi; alcune decine si unirono alle unità partigiane greche. In occasione
            dell’ultimo rastrellamento (luglio 1944) questi furono avvertiti in tempo dal
            capitano Apollonio e poterono sottrarsi alle ricerche tedesche.






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