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LEALTÀ E COMPROMISSIONE: LA DISCRIMINAZIONE NEI FONDI ARCHIVISTICI DELLA MARINA MILITARE. STORIA, ARCHIVI E BIOGRAFIE
• la Legazione d’Italia, con l’addetto navale capitano di nel febbraio 1941 al comando del capitano di corvetta
vascello Giorgio Galletti; Mazzella.
• il Comando Superiore Navale italiano in Estremo Orien- Nella penisola malese la base inglese di Singapore era stata
te, da cui dipendevano tutte le navi da guerra e milita- occupata nel 1942 dall’Esercito giapponese e a Penang, sul-
rizzate dell’area, affidato al capitano di vascello Giusep- la costa occidentale malese, vi era la sede dell’ufficio nava-
pe Prelli e temporaneamente consegnato al comandante le tedesco in Estremo Oriente. A Sabang, baia sull’isola di
Galletti a causa dell’assenza del primo, in visita a Tokyo Pulau Weh, a nord dell’isola indonesiana di Sumatra, vi era
per un’ispezione delle unità dal 7 settembre 1943; la base sommergibili tedesca, prima tappa dei sottomarini
• la cannoniera Lepanto, con comando al capitano di cor- provenienti dall’Europa. La nave Eritrea, stanziata a Shan-
vetta Giuseppe Morante; ghai al comando del capitano di fregata Marino Iannucci,
• la cannoniera Ermanno Carlotto, con il tenente di vascello fu incaricata dal giugno 1943 di scortare le unità in arrivo
Roberto De Leonardis, che aveva a bordo anche 19 ascari e in partenza, da Sabang a Singapore e in direzione oppo-
sbarcati dall’Eritrea a Shanghai; sta, con tappa a Penang, per proteggerle dai sommergibili
• il piroscafo transatlantico Conte Verde, con comando del nemici e per provvedere alle necessità logistiche. Nell’esta-
capitano di corvetta di complemento Ugo Chinca; te 1943 arrivarono a Sabang e Singapore tre sommergibili
• il Distaccamento del Battaglione italiano in Cina co- italiani - ai quali si è già fatto cenno - mentre giungevano
mandato dal capitano di corvetta Luigi Bordandini Bal- dall’Italia le comunicazioni della caduta del fascismo e del-
dassarri stabilito in una caserma in città, nella Conces- la continuazione della guerra.
sione internazionale in Robinson Road; All’Armistizio erano presenti:
Le navi erano tutte ormeggiate sul fiume Huangpu. - il sommergibile Comandante Cappellini attraccato a Sa-
- A Tientsin vi erano: bang al comando del capitano di corvetta Walter Au-
° il Comando del Battaglione italiano in Cina, nella coni, già entrato a Singapore nel luglio e scortato nuo-
caserma Ermanno Carlotto situata nella Concessione vamente in partenza a fine agosto dall’Eritrea, con un
italiana, affidato al capitano di fregata Carlo Dell’Ac- carico di stagno e gomma;
qua, il quale l’8 settembre si trovava in visita al Forte - il Giuliani al comando del capitano di corvetta Mario
di Shan-Hai-Kwan, e al comandante in seconda te- Tei, carico e ormeggiato a Keppel Harbour, a sud di Sin-
nente di vascello Camillo Villani; gapore, affianco al Torelli;
° il Distaccamento del Battaglione a Tientsin acquar- - il Torelli al comando del tenente di vascello Enrico
tierato nella stessa caserma con il comando del tenen- Groppallo, appena giunto scarico e senza nafta alla fine
te di vascello Ferdinando Contestabile; di agosto;
- a Pechino, nella sede della Legazione ormai trasferita a - la nave Eritrea in navigazione nello stretto di Malacca
Shanghai, risiedevano il Distaccamento della Guardia e verso Sabang, con l’ordine di recuperare il Cappellini.
la Stazione Radio, al comando del capitano di corvetta Il Giuliani e il Torelli avevano a bordo un ufficiale, un turno
Giovanni Maraschin; alla guardia e uno alla radio, mentre gli equipaggi alloggia-
- a Shan-Hai-Kwan l’Italia aveva la concessione dell’ul- vano in una località a qualche chilometro dalla Base som-
timo forte della Muraglia cinese sul mare, utilizzato mergibili. In seguito all’Armistizio l’ordine dai Comandi
prevalentemente per il personale in convalescenza, e lì centrali al Comando Superiore Navale in Estremo Oriente,
risiedeva un distaccamento di marinai comandato dal dove sussistevano 7 ore di fuso orario, giunse nella prima
tenente di vascello Alberto Stebel (Fig. 1 - Pianta di mattina del 9 settembre 1943. Da Supermarina giunse l’or-
Shan-Hai-Kwan. In blu la zona di occupazione italiana). dine a tutte le navi e sommergibili di raggiungere porti
- a Tang-ku (o Taku) vi era un posto tappa sul fiume Hai inglesi o neutrali, oppure, nell’impossibilità di eseguire tali
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He, con un distaccamento di 5 uomini . manovre, di autoaffondarsi . Il capitano di vascello Gal-
In Giappone la Marina Militare italiana si trovava: letti trasmise immediatamente l’ordine a tutte le unità
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- a Tokyo, dove era l’ambasciata italiana nella quale pre- navali e comandò ai battaglioni di distruggere gli archivi
stavano servizio gli Addetti Militari delle tre FF.AA., segreti nelle caserme. A Shanghai, per mancanza del carbu-
e Addetto Navale era l’ammiraglio di divisione Carlo rante necessario, fu disposto l’autoaffondamento contempo-
Balsamo; raneo del transatlantico Conte Verde e delle unità da guerra,
- nelle acque di Kobe, dove era presente l’incrociatore au- le cannoniere Lepanto ed Ermanno Carlotto .
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siliario Calitea, ex-bananiera Ramb II, fuggita dall’A.O.I. La gendarmeria giapponese condusse tutti gli equipaggi nel-
72 G. Manzari, Il ritorno dall’oblio, cit., p.27. fondo Commissione d’Inchiesta Corpo Equipaggi militari marittimi di
73 G. Manzari, Il ritorno dall’oblio, cit., p. 36. Napoli, fasc. 450.
74 La relazione del capo di terza classe Gafforio descrive nel dettaglio 75 L’affondamento di quest’ultimo fallì. Per informazioni più
gli avvenimenti del Centro Radiotelegrafico di Shanghai. USMM, circostanziate vedasi USMM, ibidem, fasc. 268.
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