Page 27 - Lealtà e Compromissione - La Discriminazione nei Fondi Archivistici della Marina Militare - Storia, Archivi e Biografie
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I «DIMENTICATI» DELL’ESTREMO ORIENTE. LA STORIA DEI PRIGIONIERI DI GUERRA
            la caserma italiana di Robinson Road, dove già erano stati   bilmente, subirono la detenzione nelle loro stesse caserme
            rinchiusi i componenti del Battaglione San Marco lì allog-  trasformate in campi di prigionia. A Shanghai, nella caser-
            giati, e immediatamente gli ufficiali, insieme a tutti coloro   ma di Robinson Road nella Concessione internazionale, le
            che avevano partecipato attivamente all’autoaffondamen-     autorità giapponesi portarono via la maggior parte degli
            to delle navi, furono sottoposti ad interrogatorio. A Tien-  ufficiali e il comando rimase al capitano di corvetta Bordan-
            tsin le forze armate giapponesi occuparono la Concessione   dini Baldassarri, unica fonte di informazioni sui fatti ester-
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            italiana , dove era situata la caserma Ermanno Carlotto, e   ni per tutto il personale imprigionato . A Tientsin tutto il
            ordinarono la consegna delle armi. Tutto il personale mili-  battaglione fu segregato nella caserma Ermanno Carlotto,
            tare, ormai considerato appartenente ad uno stato nemico,   compresi il comandante capitano di fregata Dell’Acqua e
            fu confinato nella caserma in stato di prigionia, insieme ai   tutti gli altri ufficiali; lo stesso avvenne a Pechino, dove i
            distaccamenti di Shan-Hai-Kwan e Tang-ku, mentre l’ampia    militari del distaccamento della Guardia e della Stazione
            comunità civile italiana di Tientsin fu costretta nei limiti   Radio furono internati nei locali della Guardia, con il co-
            della Concessione. A Pechino la Legazione, il distaccamento   mandante capitano di corvetta Maraschin. Da quel momen-
            della Guardia e la Stazione radio furono occupate dalle forze   to in poi le notizie sugli avvenimenti italiani che giunsero
            armate giapponesi. In Giappone, a Tokyo, l’Ambasciata fu    ai militari in prigionia furono scarse o filtrate tendenziosa-
            piantonata, la stazione radio isolata e il comandante Prelli   mente dalla stampa straniera. Dopo la nascita della Repub-
            condotto prima ad interrogatorio, successivamente in cam-   blica Sociale Italiana i comandi nei campi, in accordo con
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            po di concentramento . A Kobe l’incrociatore Calitea II, ri-  le autorità giapponesi, ordinarono di firmare l’adesione al
            cevuto l’ordine dal Comando Superiore Navale, procedette    governo fascista e la sottomissione alla legislazione giappo-
            all’autoaffondamento e poco più tardi il comandante Maz-    nese (Fig. 2 - Foglio con la formula di adesione alla RSI e
            zella, insieme a tutti gli ufficiali, furono sottoposti ad inter-  di sottomissione alla legge militare giapponese) come unica
            rogatorio dalle autorità giapponesi. Nel frattempo, la nave   strada per la liberazione dalla prigionia e il mantenimento
            Eritrea, in navigazione nello stretto di Malacca verso Sabang,   dell’unità del battaglione.
            fu raggiunta dal telegramma di ordini e lo cifrò nuovamen-  Nei campi l’opera di convincimento a favore dell’adesione
            te a favore dei sommergibili. Continuò la navigazione verso   fu molto insistente, fino a veri e propri episodi di maltrat-
            nord e riuscì a giungere salva a Colombo (colonia inglese di   tamenti  e vessazioni nei confronti di coloro che decisero
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            Ceylon, attuale Sri Lanka) ai comandi del capitano di fregata   di rimanere fedeli al Re e al proprio giuramento, i quali, a
            Iannucci. Diversa fu invece la sorte dei sommergibili italiani,   Shanghai e Tientsin, furono reclusi in un’ala separata, di-
            tra i quali il sommergibile Cappellini che, attraccato a Sabang   visi dagli altri compagni del battaglione nelle ore d’aria e
            e constatata da un lato l’impossibilità di lasciare il porto e   piantonati da altri militari italiani, fino al trasferimento in
            dall’altro di autoaffondare l’unità, fu scortato da un caccia   un altro campo di concentramento. Il capo di seconda clas-
            nemico a Singapore. Il comandante Auconi fece distruggere   se De Nicolò Gioacchino ebbe a scrivere, commentando le
            l’archivio e tentò un patteggiamento per non cedere il battel-  drammatiche divisioni in seno al battaglione di Shanghai
            lo; nonostante tutto l’intero l’equipaggio fu condotto in un   per motivazioni politiche: «si andava sgretolando così quel-
            campo di concentramento nei pressi della città. I sommergi-  la ch’era stata la magnifica schiera compatta, obbediente e
            bili Giuliani e Torelli attraccati a Singapore furono svuotati   disciplinata della gloriosa Marina italiana a Shanghai» . A
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            del loro carico, gli equipaggi vennero prima rinchiusi nei   Shanghai, intorno al 12 dicembre 1943, l’adesione alla RSI
            loro alloggi e disarmati, in seguito trasferiti nel medesimo   fu la decisione presa dalla maggioranza dei presenti e solo
            campo di prigionia dell’equipaggio del Cappellini.          in 29 scelsero di non firmare, su un numero di circa 450
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            3.2  PRIGIONIA, LIBERAZIONE E ATTESA                        verità moltissimi, in tutto l’E.O., addussero come motiva-
                 DEL RIMPATRIO DALL’ESTREMO ORIENTE                     zioni per l’adesione da un lato il timore per la prigionia in
                                                                        mano giapponese, soprattutto per coloro che versavano in
            I componenti del Battaglione San Marco in Cina e gli equi-  precarie condizioni di salute; dall’altro anche, soprattutto
            paggi delle navi da guerra presenti nel territorio, incredi-  per i giovanissimi, a causa della carenza di informazione

            76  L’occupazione avvenne il 10 settembre 1943. Relazione   79  Il comportamento del comandante Bordandini Baldassarri a
            dettagliata del capo di prima classe Pupino sugli avvenimenti   Shanghai è confermato anche dal rapporto del 2 febbraio 1946
            a Tientsin, inviata con la nave Eritrea, in USMM, fondo     redatto dall’ex ambasciatore italiano in Cina, marchese Taliani, che
            Periodo postbellico dopo l’8 settembre 1943 -  Commissione centrale   rifiutò di aderire alla RSI e fu internato in campi di prigionia per
            discriminazione/epurazione, b. 31, fasc. “Estremo Oriente, Pratiche   civili insieme alla famiglia. USMM, fondo Periodo postbellico dopo
            generali, relazioni varie”.                                 l’8 settembre 1943 - Commissione centrale discriminazione/epurazione,
            77  G. MANZARI, Il ritorno dall’oblio, cit., p. 54.         b. 31, fasc. “Estremo Oriente. Pratiche generali, relazioni varie”.
            78  Il riscontro analitico può essere effettuato in particolare con le   80  Il riscontro analitico può essere effettuato in particolare con le
            relazioni presenti nei fascc. 187 e 356 del fondo schedato. USMM,   relazioni presenti nel fondo archivistico. USMM, fondo Commissione
            fondo Commissione d’Inchiesta Corpo Equipaggi militari marittimi di   d’Inchiesta Corpo Equipaggi militari marittimi di Napoli, fasc. 438.
            Napoli, fascc. 187 e 356.                                   81  Ibidem, fascc. 268, 356, 414 e 428.

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