Page 30 - Lealtà e Compromissione - La Discriminazione nei Fondi Archivistici della Marina Militare - Storia, Archivi e Biografie
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LEALTÀ E COMPROMISSIONE: LA DISCRIMINAZIONE NEI FONDI ARCHIVISTICI DELLA MARINA MILITARE. STORIA, ARCHIVI E BIOGRAFIE
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            Le navi Burgenland e Weserland , che probabilmente erano    un penoso viaggio via mare fino a Tokyo. Lì alcuni furono
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            dirette in Europa, furono affondate dagli Alleati nell’Ocea-  fatti prigionieri nel campo di prigionia di Kawasaki - in
            no Atlantico, vicino alle coste brasiliane. La sorte di coloro   una zona industriale soggetta a continui bombardamenti
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            che, superstiti, furono recuperati nel gennaio 1944 da im-  da parte degli Alleati - altri nel campo di Omori . Alcu-
            barcazioni americane, fu la prigionia in mano degli Allea-  ni furono invece ricoverati nell’ospedale per prigionieri di
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            ti prima nel campo di Pernambuco in Brasile, poi in altri   guerra di Shinagawa per le precarie condizioni di salute .
            campi negli Stati Uniti, fino al momento del rimpatrio in   Coloro che da Kobe  vennero imprigionati nel campo
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            Italia su un piroscafo americano nel febbraio 1946 . Altri   di Hirohata e non furono liberati insieme agli aderenti
            furono imbarcati sulla nave tedesca Braghe  e dopo l’af-    alla RSI, furono poi trasferiti tra luglio e agosto 1944 nel
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            fondamento del piroscafo da parte degli Alleati, i superstiti   campo di Kosaka, per prigionieri americani, dal quale al-
            vennero recuperati dalla Marina tedesca e internati nel cam-  cuni furono liberati per aver aderito successivamente, nel
            po di concentramento giapponese di Bandoeng , nell’isola    gennaio 1945. Inoltre, si ha notizia del campo di prigio-
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            di Giava, fino alla liberazione da parte delle forze armate   nia Warabi , a nord di Tokyo, e del campo di prigionia
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            inglesi e olandesi. Taluni furono impiegati come civili sulla   Changi , nei pressi di Singapore, nel quale erano rinchiusi
            nave Quito fino al settembre 1944, quando vennero sbar-     prigionieri alleati e dove furono portati anche dei militari
            cati e inviati a lavorare nelle fabbriche belliche giappone-  italiani, sia prima della fine della guerra che dopo, quando
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            si . Infine altri furono imbarcati sulla nave Bogotà , della   il campo fu utilizzato dalle forze armate inglesi. Dopo la
            quale non si hanno ulteriori notizie. Coloro che decisero   resa del Giappone, annunciata dall’Imperatore Hirohito il
            di non aderire alla RSI, oppure coloro che per altri motivi   15 agosto 1945 e firmata il 2 settembre nella baia di Tokyo,
            furono arrestati dalle autorità giapponesi, furono condotti   gli Alleati occuparono i territori sottoposti all’autorità nip-
            in diversi campi di prigionia e trasferiti dall’uno all’altro,   ponica, giungendo a settembre anche in Cina e nel resto
            anche dalla Cina al Giappone, fino alla liberazione da parte   del sud-est asiatico. Coloro che non avevano aderito al go-
            delle forze armate alleate. I prigionieri militari italiani in   verno fascista ed erano rimasti prigionieri, furono liberati
            Cina che non furono liberati come civili, furono trasferiti   dalle truppe americane e trasferiti in parte a Manila, nelle
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            nel campo di Kiangwan , o Kianwan, nei pressi di Shan-      Filippine. Qui furono ancora, almeno in un primo tempo,
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            Coloro che non aderirono al governo fascista a Tientsin vi   dopo proteste, furono riconosciuti fedeli al Regno d’Italia e
            furono trasferiti nel settembre 1944 e, da lì, probabilmente   trasferiti in altri centri di raccolta americani nelle Hawaii,
            tutto il personale recluso fu trasferito nel maggio 1945 nel   ad Honolulu. È difficile comprendere la condizione giuri-
            campo di Fengtai , vicino Pechino nel Nord Cina, dove       dica dei reduci in mano alle autorità statunitensi, ma sicu-
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            erano già dei prigionieri angloamericani. Dopo poche setti-  ramente fu attuata una distinzione tra prigionieri di guerra
            mane, nel giugno 1945, i prigionieri furono ancora traspor-  italiani e coloro che ebbero a soffrire, alla stregua degli in-
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            tati in Giappone, prima via treno attraverso la Corea, poi in   ternati alleati, la prigionia in mani giapponesi .


            112  Ibidem, fascc. 415, 418, 421, 422 e 423.               121  Ibidem, fascc. 129, 399, 406, 432.
            113  È il caso riportato nei fascc. 388 e 419, la cui condizione giuridica   122  Ibidem, fasc. 414. Si veda anche la relazione del cap. vasc. Prelli
            di prigionieri o collaboratori negli Stati Uniti resta difficile da   del 4 ottobre 1945, scritta a Manila ed inviata all’Ambasciatore
            comprendere. Si veda la ricostruzione successiva nel seguente   d’Italia a Washington, in USMM, fondo Periodo postbellico dopo l’8
            paragrafo.                                                  settembre 1943 - Commissione centrale discriminazione/epurazione, b.
            114  Il nome è sempre riportato in questo modo. Ibidem, fascc. 155,   31, fasc. “Elenco personale R. Marina internato in Giappone dopo
            263 e 402.                                                  l’8/9/1943. Non hanno aderito alla RSI”.
            115  O Bandung.                                             123  Ibidem, fascc. 249, 328, 420.
            116  Ibidem, fascc. 202, 288, 445.                          124  Ibidem, fasc. 406. Il nome corretto è stato desunto dalla relazione
            117  Ibidem, fascc. 142, 274, 518.                          del capitano di vascello Prelli del 4 ottobre 1945.
            118  Si vedano le relazioni nei fascc. 382, 399, 414, 416, 426. Tutti i   125  Ibidem, fascc. 360, 463.
            nomi dei campi di prigionia, i quali nelle relazioni dei militari sono   126  Ibidem, fascc. 314, 406, 414. Si veda la relazione del comandante
            spesso riportati con diciture diverse, sono stati uniformati grazie   Prelli citata nelle note precedenti, in cui il comandante elenca i
            alla relazione del comandante Prelli, citata successivamente, che   nomi dei suoi compagni di prigionia e denuncia la penosa confusione
            riporta l’elenco dei non aderenti alla RSI e le loro vicende.  messa in atto dagli americani tra chi non aderì alla RSI e subì la
            119   Conferme sono nella relazione dettagliata del capo di prima   prigionia con gli stessi internati americani, e chi aderì dal primo
            classe Pupino sugli avvenimenti a Tientsin, inviata con la nave   momento.
            Eritrea, in USMM, fondo Periodo postbellico dopo l’8 settembre 1943 -   127  In diversi fascicoli sono rintracciabili gli elenchi completi del
            Commissione centrale discriminazione/epurazione, b. 31, fasc. “Estremo   personale italiano in mano americana che non venne considerato
            Oriente, Pratiche generali, relazioni varie”. Vedasi anche USMM,   prigioniero di guerra, ma era mantenuto sotto la custodia delle forze
            fondo  Commissione d’Inchiesta Corpo Equipaggi militari marittimi di   armate statunitensi in attesa del rimpatrio. Tra di essi ci sono nomi
            Napoli, fascc. 424, 441, 482.                               di alcuni militari che non aderirono alla RSI, come pure i nomi di
            120  Ibidem, fascc. 314, 382, 414, 416, 424, 425, 426, 431.  chi aderì. Ibidem, fascc. 399, 424, 426, 430.

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