Page 31 - Lealtà e Compromissione - La Discriminazione nei Fondi Archivistici della Marina Militare - Storia, Archivi e Biografie
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I «DIMENTICATI» DELL’ESTREMO ORIENTE. LA STORIA DEI PRIGIONIERI DI GUERRA
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I militari giunti nelle Hawaii rimasero sotto la custodia cembre 1946 . Altri ancora preferirono rimpatriare, via
delle forze armate americane che provvidero per alcuni mare, a proprie spese .
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all’organizzazione del rimpatrio da Honolulu, avvenuto, Coloro che alla fine della guerra si trovavano nei territori
per coloro che giunsero a Napoli, su un piroscafo olande- degli Stati Uniti come prigionieri, dopo il salvataggio in
se partito a gennaio 1946 e giunto il 13 febbraio 1946 . mare in seguito all’affondamento dei piroscafi tedeschi nei
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Altri tornarono invece in Giappone e in Cina, trovando un quali erano in servizio come civili, rientrarono a Napoli tra
impiego in attesa di un successivo rimpatrio. il 23 e 24 febbraio 1946 con la nave olandese Kota Inten ,
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Tra coloro che avevano aderito e alla fine della guerra lavo- oppure rimpatriarono su un piroscafo americano pochi
ravano come civili, in fabbriche giapponesi oppure per pro- giorni dopo .
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prio conto, in maggioranza all’arrivo degli Alleati trovaro- Altri, che esplicitamente decisero di cooperare con gli ame-
no impiego presso le stesse forze armate alleate, ma non è ricani, dopo aver lavorato in vari stati degli U.S.A. si im-
facile comprendere in quale veste giuridica. Altri trovarono barcarono in momenti diversi su navi americane, rientran-
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lavoro in modo indipendente e, se ancora alloggiati nel- do a Napoli il 6 ottobre 1945 e l’8 febbraio 1946 . Alcuni
le caserme italiane, dovettero lasciarle in quanto requisite da Singapore rientrarono il 15 agosto 1946 con un pirosca-
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dai comandi alleati . Altri ancora rimasero disoccupati, fo inglese . Il 1° giugno 1946 fu costituito a Shanghai il
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sopravvivendo solamente grazie ai sussidi, sia nazionali, Centro Marina con sede a Nantao, al comando del tenen-
da parte dei Comandi italiani, che internazionali, da parte te di vascello Oscar Costa, sbarcato a Shanghai dall’Eritrea.
dell’UNRRA e della CNRRA , i quali appaiono spesso Suo compito era improntare un ordine di precedenza per i
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appena sufficienti per il sostentamento. La Legazione sve- ritorni in patria e ad esso doveva far capo tutto il persona-
dese a Tokyo ebbe il singolare incarico, di occuparsi degli le militare e militarizzato in attesa di rimpatrio. Il Centro
interessi degli italiani presenti in Giappone . era anche preposto a rilasciare regolari congedi a chi avesse
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Da questo momento iniziò per essi una lunga attesa per il desiderato restare a Shanghai , con incarico affidato al te-
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rimpatrio, per molti durata quasi due anni, nella quale non nente di vascello Stebel. A Tientsin nei primi di gennaio
mancarono episodi di esasperazione che portarono a tenta- 1946 l’Ente Marina era divenuto Centro Raccolta Persona-
tivi avventati di rientro in patria. È il caso di quattro mari- le 141 con a capo il tenente di vascello Giuseppe Garzilli, il
nai i quali, nel dicembre 1945, stanchi delle raccomanda- quale firmava le pratiche di congedo da Tientsin e Pechino.
zioni vuote delle autorità, decisero di provare il rimpatrio La prima nave che il governo italiano inviò in Estremo
via terra, verso la Manciuria e i territori russi, per rientrare Oriente con l’incarico di rimpatriare cittadini italiani, fu
in Europa con la linea ferroviaria siberiana. Ricevuto il la- la stessa nave Eritrea che nella sua storia per due volte era
sciapassare delle autorità americane partirono nel dicembre riuscita a forzare il blocco nemico al comando del capitano
1945, ma, nell’attesa delle autorizzazioni sovietiche, furono di fregata Iannucci.
arrestati dalle forze nazionaliste cinesi, processati e condan- Sulla nave furono imbarcati passeggeri con priorità: donne,
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nati al carcere in Cina . Furono rilasciati solo nell’ottobre civili, malati e, per quanto riguarda i militari, in maggio-
1946, in seguito allo sciopero della fame e all’interessamen- ranza ufficiali. L’Eritrea sbarcò i passeggeri a Napoli il 3
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to delle autorità americane, e giunsero a Shanghai nel di- settembre 1946 .
128 Ibidem, fascc. 382, 399, 406, 420, 424 e altri. con l’aiuto di un commerciante di stoffe napoletano.
129 A Tientsin le FF.AA. americane fecero sgomberare la caserma 135 Da Honolulu, Hawaii. Ibidem, fascc. 415, 419, 421, 422, 423.
all’inizio di ottobre del 1945. Ibidem, fascc. 219, 220. 136 Ibidem, fascc. 388.
130 United Nations Relief and Rehabilitation Administration e 137 Ibidem, fascc. 427 e 418.
Chinese National Relief and Rehabilitation Administration. 138 Ibidem, fascc. 360, 463.
131 Relazione del comandante Prelli, citata in precedenza. 139 Foglio della R.N. Eritrea n. 1261 del 1° giugno 1946. USMM,
132 Nelle prigioni per criminali di guerra ritrovarono il fondo Periodo postbellico dopo l’8 settembre 1943, b. 26, fasc. 2.
comandante Bordandini, condannato alla pena del carcere a vita 140 USMM, fondo Guerra negli scacchieri extrametropolitani, b. 2
da un Tribunale Militare cinese. Si vedano la comunicazione del “Scacchiere Estremo Oriente”.
CR di Shanghai dell’11 febbraio 1947, in USMM, fondo Guerra 141 USMM, fondo Commissione d’Inchiesta Corpo Equipaggi
negli scacchieri extrametropolitani, b. 2 “Scacchiere Estremo Oriente” militari marittimi di Napoli, fascc. 187 e 393.
e il fasc. 305 del fondo archivistico Commissione Dipartimentale 142 Ibidem, fascc. 356, 403, 417, 428, 429, 468. Probabilmente
d’Inchiesta Ufficiali, oggetto del contributo di Doriana Serafini. l’Eritrea riuscì a compiere più rimpatri, il primo nel marzo
133 Foglio del CR Tientsin n. 616 A.48 del 15 dicembre 1946. 1946 con priorità a donne, bambini e anziani, e il secondo nel
USMM, fondo Guerra negli scacchieri extrametropolitani, b. 2 giugno, si veda anche fasc. 64. Cfr. lo scambio di telegrammi
“Scacchiere Estremo Oriente”. tra l’Ambasciatore in Cina a Nanchino Sergio Fenaltea e
134 Il 2° capo Berretta, fasc. 480, rimpatriò nel dicembre 1946 l’Ambasciatore a Washington Alberto Tarchiani nel quale il
su un piroscafo francese diretto a Marsiglia e giunse a Roma primo sottolinea l’impossibilità per la nave Eritrea di tornare
il 13 gennaio 1947. Il 2° capo Vortini, fasc. 402, rimpatriò il in E.O. e caldeggia un aiuto americano. Cfr. USMM, fondo
28 novembre 1946 a Napoli imbarcandosi prima sul piroscafo Guerra negli scacchieri extrametropolitani, b. 2 “Scacchiere Estremo
Glifontei diretto in Egitto e da lì sul piroscafo Tuscum Victori, Oriente”.
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