Page 189 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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            Il  trasporto di  1200 uomini  circa  (compreso l'equipaggio)  sul Singapore,  di  900
            sul  Minghetti,  di  circa  300 sul  Giava,  unitamente  a  170 quadrupedi,  costituì  il
            massimo  realizzabile,  dato  il  tonnellaggio  dei  piroscafi  disponibili.  I.;eccessivo
             ingombro  di  uomini  sui  piroscafi  fu  causa  di  altri  inconvenienti,  poiché  rese
             pressoché impossibile  il procedere  alle  visite  e  all'arieggiamento  dei  materiali  di
            difficile  conservazione,  accrescendo  in  tal  modo la  percentuale delle  derrate che
            andarono  poi  in  avaria  per  il  solo  effetto  della  traversata.  Dopo  un  viaggio
            estremamente sacrificato per la limitazione di spazio, la scarsezza dei locali igienici,
             la mancanza di acqua, il gran caldo e il mal di mare, lungo l'itinerario generalmente
            seguito  dalle  navi  da  guerra  (Port-Said  - Suez  - Aden  - Colombo  - Singapore),
             preceduti dallo Strambo/i, i piroscafi arrivarono in Cina e si prepararono a sbarcare
             i reparti a Ta-ku; ma la barra del fiume  impediva l'avvicinamento a terra anche ai
             trasporti,  creando  così  altri  problemi  per  Garioni  e  Candiani.  La  mancanza  di
             fondale obbligò le navi a sostare a circa 10 miglia dalla costa, distanza che richiedeva
             un  paio  d'ore  circa  per  essere  percorsa,  in  condizioni  normali  di  mare,  da  un
             solido galleggiante trainato da un buon rimorchiatore. Poi ci voleva almeno un'altra
             ora e mezzo di  navigazione fluviale,  poiché  il  punto di approdo era la  banchina
             di Tong-Ku, dove aveva inizio la ferrovia Tong-Ku  - Tien-Tsin - Pechino.  La barra
             non  poteva  essere  superata  neanche  da galleggianti  mediocri  altro  che  durante
             l'alta marea; peraltro il  suo spostamento orario giornaliero rendeva assai  difficile
             di trarre profitto, almeno per un sufficiente periodo di tempo, di entrambe le  alte
             maree  giornaliere.  Il  mare,  inoltre,  in quel  mese  fu  quasi  sempre  agitato  e  ciò
             durante una stagione che era considerata, generalmente, come la  più  favorevole.
             Era quindi di  somma importanza tentare di  trarre profitto da qualsiasi momento
             favorevole  allo  sbarco  e  di  possedere  almeno  un  rimorchiatore  e  un  pontone;
             sarebbe stato inoltre utile che venisse predisposto un tratto di banchina, di esclusiva
             appartenenza, per lo scarico.  La  mancanza di  tali  mezzi suggerì  l'idea di  affidare
             al  fiume  (mediante  alcune  giunche),  in  concorso  con  la  ferrovia,  il  trasporto  di
             parte del materiale. Alle stesse giunche si  pensò di  fare  ricorso per i trasporti tra il
             bordo e  la  stazione  ferroviaria,  mentre,  per il personale,  si  decise  di  adoperare  i
             mezzi  di sbarco presi a prestito e le  lance rimorchiate dalle  barche a vapore delle
             navi. Le soluzioni non erano ideali, perché la navigazione fluviale era lenta, mancavano
             le giunche e le  poche racimolate, erano già  impegnate nel  vettovagliamento del
             Battaglione Marinai a Pechino.  Furono impiegate le  barche a  vapore delle  navi,
             ognuna  con  a  rimorchio  due  lance  a  remi;  si  fece  ricorso  alle  giunche  fluviali,
             mettendo a bordo di ognuna due marinai.  Fu  fatto un tentativo di impiegare tali
             giunche anche nel  tratto di  mare fra  la barra e la  foce  del  fiume,  ma tre di  esse,
             essendo a fondo  piatto, appena le  condizioni  meteorologiche peggiorarono e si
             mise mare, affondarono. Si chiesero in prestito ai  britannici giunche marine e un
             pontone; si ebbe la disponibilità di un pontone russo, l'uso di un piccolo piroscafo
             e  di  un  rimorchiatore  tedeschi  e,  infine,  si  poté  comprare  un  rimorchiatore
             giapponese(30) che servì anche come trasporto e, in particolare, fu  impiegato per
             gli ulteriori scarichi di materiale (acquistato a Shanghai, a Ce-fu ed in Giappone).
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